Maltempo, a Bagolino interventi da 1,4 milioni contro le frane

Finanziamento regionale per mettere in sicurezza i versanti colpiti da Vaia, Ciara e bombe d’acqua. La progettazione sarà affidata alla Comunità montana
Una frana nel territorio bagosso
Una frana nel territorio bagosso
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Prima la tempesta Vaia, con una potenza tale da piegare anche i tralicci dell’alta tensione, strappando via centinaia di abeti, poi la Ciara che ha versato sul territorio tanta acqua da provocare l’esondazione del Caffaro. Poi ancora quelle che vengono definite bombe d’acqua. Insomma non si è messa bene per il territorio bagosso negli anni scorsi.

In modo particolare lungo il versante fra la strada di Cerreto Basso e l’alveo del torrente di casa, il Caffaro appunto. Un terreno scosceso che senza più gli alberi a fare ombra si è inaridito. E senza più le loro radici è divenuto facilmente preda delle ire di Giove Pluvio.

Il municipio di Bagolino
Il municipio di Bagolino

Gli interventi di regimazione dello scorrere delle acque sono diventati così impellenti. Si riuscirà a metterci mano grazie al finanziamento regionale che ammonta a quasi un milione e mezzo di euro, suddiviso in stralci: 450mila per il consolidamento del versante franoso a valle di un centro abitato in «Via per Prada», 450mila per convogliare le acque di scolo, consolidare e mettere in sicurezza l’area «Paradisi» a valle della Comunale per Cerreto Basso, altri 250mila per consolidare il terreno franoso sotto il bivio che porta alla stessa via, 250mila per rimediare alla «frana Ambrosi», sempre a valle di un altro tratto della stessa Comunale.

«Abbiamo chiesto noi un sopralluogo dei tecnici regionali perché si rendessero conto del problema e stimassero quanto potesse servire per risolverlo – dice il sindaco di Bagolino Claudia Carè –. Ora si tratta di progettare gli interventi, cosa che non possiamo fare da soli: da mesi siamo alla ricerca di personale per dare forza al nostro Ufficio tecnico, che per ora è composto da una sola persona. Non che gli altri Comuni siano messi molto meglio, forse noi in più paghiamo lo scotto di essere una delle periferie estreme di Regione e Provincia».

Dovranno quindi essere gli uffici della Comunità montana a occuparsi della progettazione, come già avviene in molti altri casi sul territorio valsabbino. L’ente sovraccomunale farà anche da stazione appaltante. Un territorio, quello bagosso, che si è dimostrato fragile e che è già stato oggetto di numerosi interventi di risistemazione anche negli anni passati, con le precedenti amministrazioni.

 

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