Quasi mezzo milione di bresciani ha almeno una malattia cronica
Quasi mezzo milione di bresciani soffre di una o più malattie croniche. Le più diffuse sono l’ipertensione arteriosa (264mila persone con un’età media di 71 anni) e le malattie del sistema cardiovascolare (oltre 128mila). Seguono le patologie psichiatriche e del disturbo psichico, che colpiscono più di 120mila persone.
Il trend è in crescita: i malati cronici erano il 38,6% della popolazione nel 2022, sono diventati il 40,4% due anni dopo. E si prevede aumentino anche in futuro. «A incidere è l’invecchiamento – osserva Giovanni Maifredi, dirigente medico responsabile dell’Epidemiologia di Ats Brescia –: abbiamo un’aspettativa di vita di 84,2 anni che nel 2005 era di 80,9 e nel 2035 salirà a quota 85,3». Facendo meno figli e morendo di meno, la popolazione tenderà ad essere più attempata e dovrà confrontarsi sempre più con le malattie croniche. Preso atto di ciò, la Sanità - ricordiamo - in questi anni si sta riorganizzando per offrire risposte di prossimità in tal senso.
Chi no
Stando ai dati 2024 di Ats Brescia che riguardano la nostra provincia, Valcamonica esclusa (quindi un territorio da oltre 1,2 milioni di persone), sono poco più di 723mila (il 59,6%) coloro che possono vantare di non soffrire di patologie croniche. Curioso è che, come fa notare Maifredi, «tra queste persone 196mila non hanno avuto nessun contatto con il Servizio sanitario nazionale durante tutto l’anno»: non sono andati in pronto soccorso, non sono stati ricoverati, non hanno eseguito visite specialistiche e non hanno richiesto farmaci dispensati dal Ssn.
Chi sì
Di contro, i restanti 490mila assistiti di Ats Brescia soffrono di malattie croniche: 226mila ne hanno una, 115mila due e 148mila più di due. «Le più colpite sono le donne, anche perché vivono di più», osserva, dati alla mano, Maifredi. Interessante è la distribuzione delle patologie per sesso: «Le malattie del sistema cardiovascolare interessano perlopiù gli uomini, le patologie psichiatriche e del disturbo psichico, invece, le donne. Tra gli utilizzatori di antidepressivi, infatti, il 70% sono donne e il 30% uomini. Sono, inoltre, malattie più femminili le patologie tiroidee, le malattie autoimmuni, le demenze e l’Alzheimer. L’Hiv-Aids è, invece, più diffuso tra i maschi».
Analizzando, poi, la situazione della popolazione suddivisa per fasce d’età emerge che, come prevedibile, dai 55 anni in su più della metà delle persone fa i conti con le patologie croniche, quota che sale all’88% sopra i 75 anni. «La differenza tra i sessi è minima – fa notare Maifredi –, salvo nella fascia 35-44 anni: qui le donne sono più numerose perché questa è l’età in cui fanno il loro esordio le malattie autoimmuni e della tiroide».
Zona per zona
Il territorio di Ats Brescia – ricordiamo – è suddiviso in undici Distretti. Quello in cui l’età media della popolazione generale è più bassa è l’Oglio Ovest (43,5 anni): «A una popolazione giovane – evidenzia Maifredi – corrisponde una bassa percentuale di cronici (37,8%)». I Distretti più attempati (con età media di 47 anni) sono quelli di Brescia, Valtrompia e Garda, che vedono salire tra il 39 e il 43,8% la quota di soggetti con cronicità. Anche l’età media degli assistiti con malattie cambia da zona a zona: supera i 62 anni a Brescia ed è esattamente tre anni meno nell’Oglio Ovest.
Futuro
Guardando al futuro, stando alle proiezioni di Ats Brescia, nel 2035 gli over 65 saranno 20mila in più rispetto ad ora (sono 270mila). E i bambini e i ragazzi fino ai 14 anni saranno 125mila contro i 148mila contati quest’anno. Difficile stimare quanti saranno, complessivamente, i malati cronici tra un decennio. È più facile ipotizzarlo facendo riferimento solo ad alcune patologie. Come l’ipertensione arteriosa, che vedrà i cronici superare quota 280mila; il diabete, con ulteriori 5mila casi; e le malattie cardiovascolari con un aumento di oltre 10mila unità.
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