Cronaca

Crescono del 25% le domande di accesso alle Case di riposo bresciane

Nel 2024 hanno superato quota 28mila secondo il report Fnp-Cisl, le rette restano più basse della media regionale
I posti nelle Rsa sono aumentati in un anno solo di poche decine - Foto © www.giornaledibrescia.it
I posti nelle Rsa sono aumentati in un anno solo di poche decine - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I posti disponibili sono sostanzialmente invariati, la loro crescita è nell’ordine di poco meno dell’1%. Le rette, invece, ma soprattutto le domande in lista d’attesa registrano un aumento in doppia cifra: se il costo medio giornaliero cresce in media tra il 10 e il 13%, le richieste di accesso in una casa di riposo nel Bresciano sono aumentate di oltre il 25% in un anno.

Il report

È la fotografia che scatta il rapporto della Federazione nazionale pensionati Cisl Lombardia, che analizza le situazione delle strutture regionali nel 2024.

La popolazione residente è tornata sopra quota dieci milioni, di cui 2,3 hanno più di 65 anni e, tra questi, mezzo milione non è autosufficiente.

In un contesto in cui si stima per i prossimi anni un aumento costante tanto della popolazione anziana quanto degli anziani bisognosi di cure e assistenza, l’aumento delle strutture sanitarie è certamente una buona notizia. Tra il 2020 e il 2024 in Lombardia siamo passati da 709 a 729 Rsa: nel Bresciano ad oggi se contano 105 per un totale di 8.496 posti autorizzati.

La crescita a livello provinciale è nell’ordine di poche decine di unità, ed è interessante notare come in percentuale aumentino di più i posti solventi – ovvero quelli a carico delle famiglie – rispetto ai posti contrattualizzati, per i quali Regione paga la quota sanitaria.

In attesa

Di fronte al costante aumento della popolazione anziana e non autosufficiente non è abbastanza, come dimostrano i numeri delle domande in lista d’attesa, che solo nei 164 Comuni di Ats Brescia sono 26.187, 5.371 in più rispetto al 2023, per un aumento del 25,8%. Non va meglio nei paesi della valle Camonica, che stanno sotto l’ombrello dell’Ats della Montagna: tra il 2023 e il 2024 le domande sono passate da 1722 a 2069, in crescita del 20%. Va detto che non si tratta di singole persone in attesa di trovare posto in una Rsa, ma del numero di richieste, che potrebbero essere state presentate dallo stesso utente in più di una struttura.

In Lombardia

Un quadro emergenziale, che resta tuttavia meno preoccupante rispetto alle altre Ats lombarde: la vicina Bergamo registra un aumento di domande del 40%, la Brianza addirittura del 53%. L’Ats della Montagna è l’uni ca che segna un calo delle domande, Milano riesce a contenere l’incremento al 10% solo per l’alto numero dell’offerta.

Le rette

Nel panorama regionale, poi, le strutture bresciane riescono a mantenere rette più basse della media, nonostante i rincari costanti negli ultimi cinque anni. Nel 2024, secondo il report Fnp-Cisl, la retta minima media giornaliera nel territorio di Ats Brescia è di 62,70 euro (era di 54,52 euro nel 2020), mentre la massima di 68,64 euro (contro i 61,92 del 2020). Cifre più basse rispetto alla forbice media regionale, che va da un minimo di 70,38 a un massimo di 78,71 euro.

Assistenza

Il rapporto analizza anche l’assistenza sociosanitaria. Aumentano in Lombardia i nuclei Alzheimer all’interno delle Rsa, con Ats Brescia che tra il 2023 e il 2024 ha registrato 41 posti in più (da 419 a 460); notevole la crescita dei centri diurni integrati, ovvero un servizio semiresidenziale per anziano non autosufficienti, che a Brescia segna la crescita maggiore in Lombardia (1.158 posti); invariata invece l’accoglienza negli hospice, strutture che accolgono chi non può essere assistito a domicilio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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