Al Liceo Carli le testimonianze degli studenti: «In 4 anni più pronti»

Francesca Marmaglio
Dai racconti sono emersi dei punti di forza: l’anticipo nell’accesso all’università è vissuto come una possibilità per distinguersi nel percorso accademico e grazie al percorso più intenso e ben strutturato si hanno competenze maggiori nella gestione del tempo e nell’organizzazione
Gli studenti del Carli - © www.giornaledibrescia.it
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Il Liceo Internazionale per l’impresa Guido Carli, fondato nel 2011 da Confindustria Brescia e gestito da Fondazione Aib, già nel 2013 proponeva, come pochi istituti in Italia, il percorso quadriennale. In quattro anni gli studenti raggiungono le stesse competenze e lo stesso esame di maturità previsti per i cicli scolastici di 5 anni.

Per raccontare quanto questi percorsi possano essere di successo il liceo ha organizzato l’appuntamento, aperto a famiglie e studenti, «In 4 anni: più dinamici, più pronti. Storie di successo degli ex studenti del Carli». Schierati in aula Magna a disposizione degli studenti di oggi, 8 giovani maturati al Carli dopo aver frequentato il percorso di 4 anni: Isabelle Consolini, Emma Giarrizzo, Sofia Rosti, Lorenzo Abissoni, Fabio Facchetti, Alessandra Bugatti, Kateryna Moroz e Annagiulia Motisi Bertulli.

Dai racconti sono emersi dei punti di forza: l’anticipo nell’accesso all’università è vissuto come una possibilità per distinguersi nel percorso accademico e grazie al percorso più intenso e ben strutturato si hanno competenze maggiori nella gestione del tempo e nell’organizzazione, così come l’efficacia del metodo di studio.

Annagiulia Motisi Bertulli si è diplomata nel 2002 e di seguito si è iscritta al Medtec un corso che è un unicum: è infatti condiviso da due Università, il Politecnico e Humanitas. «Dopo i sei anni di studio avrò acquisito una doppia laurea, una in medicina e una in ingegneria biomedica – spiega Motisi Bertulli –. La specializzazione la proseguirò in neurologia, mi piacerebbe farla in Humanitas, ma la selezione è altissima, ci sono solo 4 posti. Come sempre, però non ho piani B, ho sempre piani A e punto a raggiungere quelli. La mia figura professionale in Italia è richiestissima, perché non esiste. Spesso il medico che fa ricerca deve essere affiancato da un ingegnere, io riuscirei a ricoprire entrambi i ruoli».

Le testimonianze

Soddisfatto del percorso fatto al Carli anche Lorenzo Abissoni, classe 2004: «Il quarto anno arriva velocemente, quasi non te ne accorgi e sei già pronto per gli esami di maturità – ha raccontato - , ma aver fatto un anno in meno quando si esce si è avvantaggiati arrivi un anno prima in università e ti puoi permettere anche di sbagliare percorso. C’è più impegno, ma tutto distribuito bene. Oggi faccio International relations in Cattolica a Milano, mi piacerebbe lavorare nelle Istituzioni europee».

«Un momento di testimonianza e di passaggio ma anche di verifica per il nostro Istituto – ha detto Andrea Bernesco Lavore – per capire se il percorso che offriamo riesce ad accogliere le esigenze degli studenti. Questo incontro dovrebbe essere stimolante per chi frequenta ora, far capire che con l’impegno ce la si può fare. Questo percorso è napo per non essere anacronistici rispetto alla realtà internazionale, i ragazzi iniziano con qualche poi si accorgono che il liceo si può affrontare con successo. È sicuramente un percorso impegnativo, maggiore rispetto al quinquennale perché le ore sono di più e diamo rilevanza al potenziamento internazionale in tutte le materie che accolgono le lingue straniere, diritto ed economia e tecnologia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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