Via ai lavori sulla Ss42: l’alta valle resta «isolata» per 4 giorni

Giuliana Mossoni
Da domani gli interventi di manutenzione a Forno Allione. Percorsi alternativi solo per auto, disagi per le imprese
Una cantiere stradale - © www.giornaledibrescia.it
Una cantiere stradale - © www.giornaledibrescia.it
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Le transenne sono pronte a scendere in strada: da domani 3 giugno a venerdì 6 la Statale 42 sarà chiusa a Forno Allione dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30. Quattro lunghi giorni, in cui la porzione più a nord della Valcamonica sarà come staccata dal resto del territorio. Ci saranno strade alternative, certo, ma vista l’intensità del traffico i disagi non saranno pochi. Ma non si poteva attendere ulteriormente: lo stop consentirà a un’impresa boschiva specializzata di effettuare tagli e potature di piante e vegetazione ai margini della carreggiata. L’avanzare del bosco e la mancanza di manutenzioni stanno causando, da tempo, pericoli e disagi.

La diatriba

A incaricare dell’intervento è il Comune di Berzo Demo, che sborserà 70mila euro, visto che possiede circa il 90% dei terreni a lato della statale. In realtà, da mesi c’è in atto una diatriba tra Anas ed ente locale sulla competenza delle operazioni, con il primo che sostiene sia del Comune, mentre quest’ultimo sottolinea che la strada è a servizio di tutti. Dopo un tira-molla durato a lungo, l’onere della manutenzione è restato in capo al Municipio, che ha aspettato l’avanzo di amministrazione, a fine aprile, per trovare le risorse. Tra l’altro, negli ultimi mesi, alcuni alberi sono caduti sulla statale, causando anche incidenti.

«Si tratta di un’emergenza - dice il primo cittadino -, ma non sono d’accordo sul fatto che debbano pagare i cittadini di Berzo Demo. Per questo mi aspetto che la Comunità montana faccia la propria parte. Prendere decisioni come questa non è semplice, ma è l’onere di chi amministra: siamo chiamati a trovare soluzioni ai problemi, sapendo che non possiamo accontentare tutti».

Sicurezza

Sono in molti a chiedersi se i lavori non potessero essere fatti di notte, ma Bernardi spiega che si tratta di un’attività pericolosa, da effettuare con motoseghe e legati, perché i pendii sono scoscesi: «Nessuno si prende una responsabilità così, ma se anche fosse stato possibile, sarebbe costato notevolmente di più e il Comune non può permettersi di buttare soldi. Mi spiace per le aziende che avranno il danno maggiore, me compreso, ma la sicurezza è prioritaria». Con la Prefettura sono state individuate strade alternative, spesso strette e dissestate, percorribili solo con auto. Tutti gli altri, come i camion, dovranno mettersi in coda e aspettare la riapertura.

I percorsi saranno presidiati da Protezione civile, personale comunale e forze dell’ordine. L’invito del sindaco è a essere pazienti e agevolare le operazioni, ad esempio «andando dai camionisti, fermi da ore, a portare una bottiglia d’acqua: io - conclude Bernardi - le ho già comprate».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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