«La sosta» cambia proprietà: «Resterà la casa dei bresciani»

Un gruppo di imprenditori e professionisti ha rilevato lo storico ristorante. L’obiettivo è abbinare tradizione e contemporaneità
L'ingresso del ristorante in via San Martino - © www.giornaledibrescia.it
L'ingresso del ristorante in via San Martino - © www.giornaledibrescia.it
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«Sarà sempre La sosta, ma più contemporanea. La tradizione e l’accoglienza restano salde, la proposta sarà più aderente ai giorni nostri giorni»: Giancarlo Ruggeri racconta così il progetto corale per lo storico ristorante di via San Martino della Battaglia che, dopo oltre 50 anni, inaugura una nuova stagione. Il fondatore Aldo Mazzolari, alla guida per decenni dopo averlo ereditato dal padre e dallo zio, che lo fondarono nel 1967, va in pensione.

A subentrare una squadra di imprenditori e professionisti bresciani (Paola Artioli, Martina Belotti, Alessandra Franchini, Sara Miglioli, Riccardo Reboldi, Maria Paola Saetti e Alessandro Mercurelli) con Ruggeri, tra i protagonisti del progetto Areadocks, in qualità di socio e direttore del ristorante, e lo chef Fabrizio Albini che cura il progetto gastronomico con il suo allievo Giulio Pini.

La visione

«È raro che così tanti imprenditori si uniscano – dice Ruggeri – e sono orgoglioso di essere stato coinvolto. È un progetto che ci entusiasma. E che Brescia merita. I bresciani viaggiamo molto, amano vedere il mondo, ma quando tornano hanno voglia di casa, serenità, accoglienza, e La sosta è questo». Il nuovo corso non prevede feste inaugurali (tra le tante cose da fare e il Natale da organizzare non è stata neppure decisa la data del «compleanno») o chiusure. Si lavora. Come il Dna bresciano chiede. Sono previsti solo pochi giorni di stop, come molti locali fanno, a gennaio, per riprendersi dal lavoro straordinario delle festività.

Il futuro

«Non c’è nulla da cancellare nella storia del ristorante – ribadisce Ruggeri –, si lavorerà sul menù, che comunque avrà un’impronta tradizionale con qualche incursione moderna, e sulla forma, ma manterremo l’accoglienza e tutto quanto l’ha reso grande. Sarà una proposta rivolta al futuro». Entusiasmo, passione, coesione e amore per Brescia sono le cifre di questo progetto «che non fa dormire la notte per le tante cose che possiamo fare».

La storia

Il ristorante affonda le radici in profondità: se La sosta come la conosciamo oggi è nata negli anni Sessanta, questo luogo è strettamente legato alla storia cittadina dato che qui, come suggerisce il nome, c’erano le scuderie del Palazzo Martinengo delle Palle, che un tempo servivano per le «soste» di cavalli e carrozze. Dalle stanze di via San Martino sono passati politici e attori (recentemente Tarantino), sono stati celebrati battesimi e matrimoni.

Un’istituzione che ha mantenuto per dieci anni consecutivi la stella Michelin. Impossibile quindi non chiedere a Ruggeri se questo ambizioso progetto contempli anche il riconoscimento di una guida della ristorazione: «Non è una nostra priorità – dice –. Puntiamo all’eccellenza, a far star bene la gente e alla qualità. Un passaggio di testimone che ci onora;l’obiettivo principale è che sia la casa dei bresciani, un luogo del quale essere orgogliosi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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