La clinica dentistica chiusa a Brescia diventa un caso

La politica risponde all’Ordine dei medici dopo la vicenda della Dental Hospital in città. L’onorevole Girelli valuta un’interrogazione al ministro su «un mercato che sta andando fuori controllo»
La clinica odontoiatrica Dental Hospital a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
La clinica odontoiatrica Dental Hospital a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Una clinica odontoiatrica privata che chiude all’improvviso e lascia i pazienti senza cure già pagate. L’Ordine dei medici che, attraverso il presidente della Commissione albo Odontoiatri Gianmario Fusardi, fa appello alla politica affinché «un film già visto non si ripeta più». E la politica che, senza entrare ovviamente nel merito del caso specifico, prende, a vario titolo, un impegno per trovare il modo di cambiare le regole di accreditamento delle strutture. E garantire più tutele ai pazienti.

Fa, così, un passo avanti la vicenda della Dental Hospital, clinica privata attiva in città dal 2018 e chiusa dopo le dimissioni del direttore sanitario che sostiene di non percepire lo stipendio da sei mesi.

Mercato «fuori controllo»

L’on. Gianatonio Girelli, depurato del Pd originario della Valsabbia, si è detto disposto a valutare la possibilità di presentare un’interrogazione al ministro su questa tematica. Il suo commento inizia con una premessa: «Bisogna implementare la cura e la prevenzione odontoiatrica – osserva il parlamentare –, in quanto il Servizio sanitario nazionale in questo campo è carente e manca un sostegno alle fasce più deboli al punto che in tanti rinunciano ai trattamenti con pesanti conseguenze». Ricordato ciò, Girelli ammette che «è forte la necessità di regolamentare un mercato che sta andando fuori controllo: cure all’estero, centri che propongono i miracoli. Dobbiamo tutelare i professionisti corretti e offrire garanzie ai pazienti. Mi riferisco soprattutto alle fasce più deboli».

In Regione

In questo campo ha preso un impegno anche Claudia Carzeri, consigliera regionale (Forza Italia): «La sanità privata rappresenta una risorsa fondamentale per il nostro sistema regionale e, nella stragrande maggioranza dei casi, garantisce servizi di alta qualità ed efficienza. Il sistema dell’Odontoiatria è storicamente in massima parte costituito da realtà private e ha potuto esprimere anche eccellenza diffusa in Italia e in Lombardia. Proprio per questo è importante preservarne l’affidabilità, anche rafforzando strumenti e criteri che garantiscano maggiore trasparenza e tutela per i pazienti. Sappiamo che varie proposte sono state fatte nel tempo, sia a livello centrale sia regionale, ed è ora di confrontarsi per offrire risposte ancora mancanti, che si tratti di un capitale minimo più elevato per chi offre prestazioni odontoiatriche, di polizze di fideiussione, di società tra professionisti, o quello che emergerà dal confronto. Mi attiverò per approfondire quanto accaduto e per valutare se vi siano ambiti in cui rafforzare le garanzie esistenti anche grazie alla consulenza delle parti sociali e di chi rappresenta la categoria e la professione in tutte le sue sfaccettature: comincerò valutando le proposte di Fusardi».

Il problema sta a cuore anche a Diego Invernici, consigliere regionale di Fratelli d’Italia: «La Regione – sostiene – deve accreditare strutture che sappiano garantire qualità e continuità del servizio, non realtà low service che possono mettere a rischio la salute del cittadino e avere effetti negativi sull’intera categoria. Sono in contatto con Fusardi: voglio approfondire la questione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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