Incendio di Rovato, fiamme spente ma la bonifica va avanti
Prima una forte esplosione sentita da un residente, poi una densa colonna di fumo che si è alzata dall’interrato di una palazzina al civico 96 di via XXV Aprile, in centro a Rovato. A quel punto è stata una lotta contro il tempo e contro la violenza del divampare delle fiamme che hanno eroso una montagna di vecchi pneumatici. Fino alle 5 di questa mattina, quando il fuoco è stato domato, anche se le complesse operazioni di bonifica sono ancora in corso.
Prima di intervenire per le indagini, i tecnici dei Vigili del fuoco hanno imposto la messa in sicurezza dell'intero edificio e la tracciatura di un perimetro a tutela di eventuali crolli dovuti ai danni strutturali alla palazzina.
Nel rogo sono andati distrutti anche otto appartamenti, situati al primo piano della palazzina, proprietà indivisa di tre fratelli dei quali uno di professione gommista. Otto famiglie sono rimaste senza casa, tre di queste ospitate in un albergo della zona, le altre da alcuni familiari. Sono andate distrutte anche alcune attività commerciali: un’agenzia immobiliare, un negozio di riparazione di smartphone, un punto Enel, una lavanderia a gettoni e uno studio dentistico.
I danni
Il tetto della palazzina è compromesso. Il forte calore sviluppato all'interno dello stabile avrebbe comportato l'imbarcamento delle solette e la consunzione di alcuni pilastri: da qui l'indicazione dei tecnici dei Vigili del fuoco di dichiarare del tutto inagibile e pericolante l'edificio. Sul posto stamattina sono intervenuti anche i tecnici comunali con il sindaco architetto Tiziano Belotti. Via XXV aprile, nel tratto interessato dal rogo, rimarrà chiusa a causa del pericolo di crolli. Stando a quanto riferito dalle autorità l’edificio andrà abbattuto.
L’ipotesi del guasto elettrico
Secondo le prime testimonianze a proposito dell’innesco dell'incendio pare che, dopo un'esplosione dovuta probabilmente ai contatori che sono saltati a causa di un sovraccarico, un’intensa fumata bianca sia scaturita dallo scantinato. A causa della combustione di mobili, l'incendio si sarebbe propagato fino a un vicino deposito, che conteneva un cumulo di pneumatici. A quel punto la temperatura si è notevolmente innalzata e per i Vigili del fuoco è stato molto difficile irrorare il nucleo del rogo con prodotti ritardanti e schiumogeni.
L'ipotesi più probabile è dunque quella di un guasto elettrico che ha coinvolto di fatto tutto l'impianto della palazzina. Stamattina durante il sopralluogo i tecnici di via Scuole hanno rilevato diversi punti in cui contatori e derivazioni sarebbero stati fusi dall'energia elettrica dopo la prima esplosione.
Cosa è successo
Il caos si è scatenato ieri mattina in centro a Rovato, in una palazzina in ristrutturazione: dopo ore di lotta con le fiamme che divampavano tra le gomme, diffondendo un denso fumo nero, i vapori roventi ad un tratto sono risaliti dall’interrato al tetto e le fiamme sono divampate anche sulla copertura.
Ne sono scaturiti ulteriori problemi per le molte squadre dei Vigili del fuoco, una quindicina, giunte dal Comando provinciale e dai distaccamenti del territorio. Il problema era anche costituito dalla presenza nel cantiere del tetto di bombole di Gpl che sono state rimosse prima del loro scoppio.

La ricostruzione

Secondo i primi accertamenti dei tecnici di via Scuola la quantità di materiale depositato nello scantinato sconosciuto a Comune e Vvf – che peraltro non ha un accesso carrabile, ma solo una porta pedonale – sarebbe nettamente superiore ai limiti di legge vincolati alla vigilanza antincendio.
La massa di copertoni depositati sarebbe stata stimata in una quantità ben superiore alle 10 tonnellate di gomme fissati dalla normativa. Circostanza negata dai titolari della ditta – secolare e ben nota in paese – secondo cui gli pneumatici sono trattati altrove e a bruciare sarebbero stati mobili, giocattoli e le strutture dell’immobile. Su questo aspetto indagherà già da oggi il Nia (Nucleo Investigativo Antincendio Lombarda) che quasi certamente procederà al sequestro dello stabile, ora inagibile.
Divieti e scuole chiuse
Il sindaco di Rovato, Tiziano Belotti, ha emesso due ordinanze in attesa dell’esito dei rilievi dell’Arpa, subito intervenuta: porte e finestre chiuse e limiti alle attività all’aperto nel raggio di 1 km.
Prescrizioni anche ai negozi, invitati a usare il riciclo di aria senza attingerla all’esterno. Chiuse oggi anche le tre scuole che insistono nella medesima zona: la secondaria di primo grado Leonardo da Vinci di via Solferino, l’Istituto Gigli e la scuola dell’infanzia di via Europa.
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