Incendio al Gasoline, il 42enne ha ammesso le sue responsabilità
A Castegnato, a quasi un anno dall’incendio che lo ha completamente distrutto, il Gasoline Road Bar sta provando a ripartire. Jessica e Alessandro, settimana dopo settimana, raccontano sulle pagine social del locale i piccoli e grandi progressi fatti nel cantiere e tanti clienti sperano presto di poter tornare a sedersi ai tavoli e ascoltare musica.
Nel frattempo però la giustizia sta facendo il suo corso. A fine marzo i carabinieri, sulla base di una ordinanza di custodia cautelare, avevano arrestato Cristian Maffeis, 42enne di Torbole Casaglia, ritenuto uno dei due esecutori materiali dell’attentato incendiario che la notte del 20 ottobre 2023 aveva distrutto il locale.
Nei giorni scorsi l’uomo, sottoposto alla custodia cautelare in carcere, ha scritto poche righe in cui ammette le proprie responsabilità rispetto all’incendio e chiede che la sua misura sia convertita negli arresti domiciliari. Richiesta respinta dal Pm ma accolta dal giudice delle indagini preliminari. Sentito nuovamente in Procura, Maffeis si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Giovedì 12 settembre davanti al giudice Angela Corvi si aprirà l’udienza preliminare.
Le indagini dei Carabinieri avevano chiarito che il rogo doloso era stato una ritorsione da parte del gruppo di motociclisti Bandidos, di cui Maffeis fa parte e nel quale ha ottenuto una significativa promozione proprio nelle settimane successive all’incendio, per quella che è stata percepita come una «cessazione di neutralità» da parte del Gasoline, che invece storicamente era ritenuto un locale neutrale. La «colpa» del locale sarebbe stata, secondo i Bandidos, quella di organizzare una serata insieme ai Furios Lions, gruppo collegato agli Hells Angels, storici rivali dei Bandidos. Serata che, secondo i bikers, avrebbe portato prestigio e incassi al gruppo di motociclisti rivali.
Quella notte Maffeis, insieme ad un’altra persona che non è ancora stata identificata, ha forzato una porta sul retro del locale e lanciato all’interno due bottiglie incendiarie che hanno innescato il rogo che ha subito avvolto gli arredi e distrutto la struttura. Che da allora è rimasta chiusa.
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