Incendi boschivi, in inverno a Brescia è bruciata meno della metà di un campo da calcio

Stando ai dati forniti da Regione Lombardia nella stagione sono andati a fuoco solo 0,33 ettari: un dato in calo rispetto agli anni precedenti. Pioggia e neve sono stati l’«antidoto»
Un incendio boschivo - © www.giornaledibrescia.it
Un incendio boschivo - © www.giornaledibrescia.it
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Meno della metà della superficie di un campo da calcio a 11. Stando ai dati di Regione Lombardia sono queste le dimensioni del territorio boschivo della provincia di Brescia intaccato da incendi nella stagione invernale 2023-2024. Praticamente nulla. Perché 3.300 metri quadrati per la provincia più estesa della Lombardia, sono niente. Nulla a che vedere con le immagini degli anni passati, quando spaventosi incendi distrussero centinaia di ettari di boschi: come il rogo che nel marzo del 2022 mandò in cenere 300 ettari del «santuario della biodiversità» di Valvestino e Magasa. E senza dimenticare quello che è successo a più riprese in Maddalena, nel Parco dell’Oglio Nord e nelle Valli bresciane. E il dato non cambia se si considera tutte l’area della regione: soltanto 26,28 ettari di superficie boscata andati in fiamme, contro i 248,48 della stagione invernale dell’anno precedente.

E l’«antidoto» contro gli incendi è caduto - letteralmente - dal cielo. Dalle nuvole che quest’anno hanno portato pioggia in pianura e neve sulle montagne in abbondanza. Un aspetto evidenziato dall’Anti Incendio Boschivo e Supporto Operativo alle Emergenze di Regione Lombardia. «Il rischio lo abbiamo avuto soltanto a dicembre, ad esempio in Piemonte si sono registrati episodi decisamente più gravi - spiegano - . Poi sono arrivate le precipitazioni e i dati, anche se per il 2024 non sono ancora formalmente certificati (si aspetta la fine dell’anno), mettono in evidenza questo aspetto».

Il confronto

Per quanto concerne la provincia di Brescia, nella stagione invernale che sta volgendo al termine (ottobre-maggio) in totale sono stati registrati soltanto sette incendi, tutti in zone boschive. Un numero basso se paragonato al 2022/2023 con 19 incendi per un totale di 15,15 ettari di superficie andati a fuoco: 7,67 nei boschi, 7,48 in altre aree.

I pericoli anche in estate

«Nelle regioni settentrionali dell’arco alpino - ma anche nelle zone appenniniche in alta quota - gli incendi boschivi si sviluppano prevalentemente nella stagione invernale-primaverile, la più siccitosa, quando la vegetazione è stata seccata dal gelo. Mentre in estate i frequenti temporali riducono il rischio di incendio». Questo è quanto riporta la pagina del Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito al fenomeno. Ed emerge anche dall’analisi degli incendi in Lombardia dal 2013 al 2022, come riportato nel Piano regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.

E solitamente è così, ma - come evidenziato proprio da Regione Lombardia - qualcosa sta cambiando. Una fotografia che emerge dai dati dell’estate 2022. Una fotografia particolarmente nitida se si considera la provincia di Brescia. Nell’estate (più o meno da giugno a settembre) del 2022 ci sono stati complessivamente 37 incendi contro i 7 della stagione invernale in corso e i 19 di quella 2022/2023. Ma la situazione è ancora più impressionante se si tiene in considerazione degli ettari bruciati sulle superfici boschive: nell’estate di due anni fa sono stati quasi 28, contro i 0,33 dell’inverno di quest’anno e i 7,67 dell’anno scorso.

«Un dato questo dovuto al fatto - spiegano dalla Regione - che la primavera del 2022 è stata particolarmente secca, a differenza dell’anno scorso». E probabilmente proprio a causa del cambiamento climatico, questo potrebbe comportare sempre più diversificazioni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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