Il presidio di Diritti per tutti: «Bisogna potenziare l'offerta pubblica di alloggi»

Paola Gregorio
Il ritrovo davanti a un palazzo Aler in via Cremona, a Brescia, che sarà messo in vendita a maggio con un bando
Il presidio di Diritti per tutti © www.giornaledibrescia.it
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«Bisogna potenziare l’offerta pubblica di alloggi, a partire dalla sistemazione del patrimonio di case popolari, senza svenderlo. E assegnarlo velocemente a chi ne ha bisogno».

È la richiesta dell’associazione Diritti per tutti che ha organizzato simbolicamente un presidio davanti a un palazzo Aler di via Cremona 220. «Questo è uno degli alloggi che Aler metterà in vendita a maggio con un bando - spiega Umberto Gobbi - . Dodici alloggi che indicano la direzione sbagliata, ovvero la dismissione del patrimonio pubblico, a fronte di una cronica insufficienza di case popolari nella nostra città e di affitti alti. Aler svende le case anziché assegnarle a chi ha bisogno. Bisogna invece potenziare l’offerta pubblica di case, a partire dal recupero di alloggi sfitti di Aler e Comune».

Diritti per tutti chiede di sapere quante siano esattamente le case vuote di Aler e Comune. «Abbiamo ricavato il numero di quelli del Comune - dice Gobbi -. Se sono 2.131 gli alloggi destinati a Sap, quindi affittabili, e gli inquilini 1682, gli sfitti dovrebbero essere 449, il 21% del totale, il doppio rispetto al privato. Gli alloggi Aler sono 2.600. Se dovessimo essere nell’ordine dei 400 alloggi vuoti avremmo un altro 20% di sfitti, quindi ottocento tra Comune e Aler. Questi vanno recuperati e assegnati».

Diritti per tutti aveva chiesto, in un precedente presidio davanti alla sede dell’Aler, di inserire nel bando appena uscito del Comune, 200 alloggi pronti da assegnare. «Quelli nel bando invece sono 115, bel lontani dalle promesse - conclude Gobbi - . Recentemente l’Agenzia per la casa del Comune ha detto che hanno risistemato e destineranno a situazioni di fragilità con canone calmierato quaranta alloggi. Di questi, 21 erano di Aler e Comune. Puntano ad arrivare a cento. Noi non siamo contro l’Agenzia per la casa e l’assegnazione di case per chi non ne trova a canone sostenibile, ma non devono essere tolte a Aler e Comune».

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