Il papabile Pietro Parolin: «Paolo VI un santo vicino a tutti noi»

Il cardinale e Segretario di Stato vaticano: «Ci ha insegnato ad essere attenti alle sfide dei tempi»
Il cardinale Parolin a Concesio nel 2023 - © www.giornaledibrescia.it
Il cardinale Parolin a Concesio nel 2023 - © www.giornaledibrescia.it
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«Paolo VI profeta della pace globale». A dirlo è il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano; il porporato veneto è tra i papabili maggiormente quotati per la successione a papa Francesco. «L’impegno di Paolo VI per la pace - ha detto il porporato -, e per una diversa azione diplomatica della Santa Sede, si inserì in un più ampio sforzo perché, sulla spinta del Concilio Vaticano II, la Chiesa assumesse una chiara prospettiva umanistica».

Le radici

Per certificare il legame di devozione con il pontefice bresciano, il cardinale Parolin (diplomatico di lungo corso, come lo era stato Montini) venne a Brescia nel settembre 2023 per ricordare la nascita di Paolo VI, avvenuta il 26 settembre 1897, morirà a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978. Venendo nella terra natale di Montini, Parolin ricordò le parole che pochi mesi prima aveva pronunciato Francesco nella basilica di San Pietro; le disse di fronte alle migliaia di pellegrini bresciani e bergamaschi riuniti il 3 giugno, nel sessantesimo anniversario della morte di Giovanni XXIII e dell’elezione di Paolo VI, i due papi santi del Concilio Vaticano II.

Parolin con il vescovo Tremolada e il sindaco di Concesio Damiolini - © www.giornaledibrescia.it
Parolin con il vescovo Tremolada e il sindaco di Concesio Damiolini - © www.giornaledibrescia.it

«Essi hanno potuto essere grandi pastori - aveva sottolineato Bergoglio - prima di tutto perché sulla loro strada hanno incontrato buoni compagni di cammino, testimoni del Vangelo che li hanno aiutati a crescere nella fede, fino ad accendere in loro la luce della chiamata. Compagni di viaggio come le loro famiglie, diverse per estrazione e contesto, ma accomunate dalla stessa solida pietà cristiana, vissuta da una parte nel duro lavoro dei campi e dall’altra nel serio impegno culturale e sociale».

Santità

«Non siamo qui per celebrare ricordi del passato - aveva detto il cardinale Parolin -, siamo qui perché il vento fresco della santità di Paolo VI è affidato a tutti noi». «Fin da piccoli Angelo e Giovanni Battista - sono ancora le parole di papa Francesco - hanno respirato nelle loro comunità aria buona. Grazie ancora al Signore perché ha dato loro, nei vostri paesi, una terra fertile e ricca di santità in cui porre le radici e crescere, e perché fa anche di voi, come già dei vostri genitori, dei vostri nonni, e di tanti che hanno vissuto nelle vostre cittadine un suolo buono e generoso, in cui piccoli semi di bene possono germogliare e crescere per il futuro».

Il fonte dove venne battezzato Paolo VI, allora Giovanni Battista Montini
Il fonte dove venne battezzato Paolo VI, allora Giovanni Battista Montini

Considerazioni a cui si era nuovamente collegato il card. Parolin. «I vostri antenati - ha detto il porporato ai molti presenti alla celebrazione nella parrocchiale - hanno insegnato al giovane Giovanni Battista il valore dell’accoglienza e della fede. Montini è stato umile e obbediente in ogni momento della sua vita e in ogni ruolo che ha ricoperto, anche da successore di Pietro la sua vita è rimasta semplice e sobria»; «è sempre stato attento alle sfide dei tempi moderni, la sua dedizione evangelica e missionaria restano un esempio per tutti».

Paolo VI, ha proseguito, «ci ha insegnato a camminare insieme come Chiesa e come comunità cristiana. Ci ha insegnato che dobbiamo essere fratelli nella fede e nella carità». Il cardinale Parolin aveva ricordato «la delicata attenzione di papa Montini per le periferie esistenziali in ogni latitudine del pianeta; la sua capacità di dar voce agli ultimi e ai lontani e il richiamo nel suo testamento spirituale a una Chiesa povera, cioè libera».

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