CronacaBassa

Per la Greenway nella Bassa c’è il Laboratorio fiume Mella

Per ora il tratto ufficiale va dalla Valtrompia a Brescia: in Pianura c’è una ciclovia che ha troppi tratti urbani
Il fiume Mella a Corticelle - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
Il fiume Mella a Corticelle - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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Dalla Valtrompia alla Bassa. Novantasei chilometri d’acqua dal Maniva all’Oglio. Il Mella attraversa la città e altri 23 comuni, tra questi solo Ostiano non è bresciano. È una piccola oasi per molti cittadini che vivono in centri caratterizzati da forte cementificazione e da ampie zone industriali. Negli anni la tutela del Mella è migliorata e le sue sponde si sono popolate di camminatori, corridori e ciclisti. Ma non si può sempre parlare di greenway.

Nel 2000 la GreenWays associations ha organizzato una riunione che ha dato vita alla Dichiarazione di Lilla. «Le greenway sono vie di comunicazione indipendenti riservate esclusivamente a viaggi non motorizzati, sviluppate in modo integrato che migliorino sia l'ambiente sia la qualità della vita dell'area circostante», si legge nel documento. Nonostante nel Bresciano ci siano percorsi ciclopedonali in vari tratti del fiume Mella, per ora si può considerare una greenway solo quella compresa tra la città e Collio.

«Proprio per questo è nata l’esigenza di costituire una rete che coinvolgesse gli attori dell’area a sud di Brescia: così è nato il Laboratorio fiume Mella», spiega il referente Dario Selleri. La proposta può apparire semplice, ma la realizzazione non è scontata: realizzare un corridoio verde nel tratto di pianura del Mella nell’ambito del Contratto di fiume. Il progetto è stato presentato dall’ingegner Paolo Ungaro al corso di Pianificazione urbanistica dell’Università di Brescia.

«Attualmente questo corridoio verde non esiste perché ci sono delle interruzioni e in molti casi è impossibile muoversi sugli argini del fiume – precisa l’architetto Selleri –. È però importante sottolineare che creare una greenway non vuol dire unire pezzi di fiume con una cementata. Noi non promuoviamo una semplice ciclovia perché quello che ci interessa è soprattutto la biodiversità».

Come detto, oggi, ci si può muovere lungo gli argini del Mella (a parte alcuni tratti in cui è impossibile restare attaccati al corso d’acqua) dalla città a Collio, percorrendo così un pezzo consistente della Valtrompia. Ma anche dal capoluogo scendendo verso la Bassa fino a Corticelle Pieve nel comune di Dello (anche se non si tratta ancora di greenway): qui per un tratto la ciclovia si stacca dal Mella e vi fa ritorno dopo alcuni chilometri all’incirca all’altezza di Offlaga, dove iniziano i problemi.

«A Offlaga infatti si può passare solo in paese dove c’è anche un pezzo di ciclabile mai finita, che sarebbe utilissimo completare – commenta Selleri –. Anche a Manerbio la ciclabile non passa più sul fiume: il percorso si snoda così in zona urbana fino al confine tra Cigole e Pavone Mella. Da lì si può tornare sul Mella fino a Seniga, che è l’ultimo paese bresciano prima di entrare in territorio cremonese».

Come nel caso della Valtrompia, anche nella Bassa risulta difficile costeggiare costantemente con una ciclovia il percorso del fiume, «ma in certi tratti è più facile», evidenzia Selleri, che aggiunge: «Tra Cigole e Manerbio è già tutto predisposto, tra Manerbio e Offlaga ci sono delle criticità. Proprio per questo abbiamo avviato un dialogo con le Amministrazioni. Oltretutto la Regione e la Provincia ci hanno dato la possibilità di utilizzare delle zone demaniali che arrivano a ridosso del Mella: in questo modo potremo modellare il percorso lungo l’argine e renderlo più fruibile per l’utenza». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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