Lo stilista bresciano Maurizio Miri: «Lo stile Armani è eterno»

L’uomo se n’è andato, il suo messaggio e le sue creazioni restano. E resteranno. «Quello di Giorgio Armani è un lavoro ricco, profondo, strutturato, che forse non arriva immediatamente al grande pubblico ma che è destinato a durare nel tempo». Per spiegare cosa è stato e cosa sarà il lascito del visionario scomparso all’età di 91 anni, lo stilista bresciano Maurizio Miri usa una metafora: «La hit orecchiabile la ascoltano tutti subito e dura due mesi, il brano immortale spesso ci mette tanto per essere capito. Ma poi non se ne va più».
Tutto questo, e molto più, è Armani per la moda, «che oggi è frutto della nostra epoca, desiderosa di ammiccare al pubblico e alla clientela finale per attingere alla sfera commerciale. La sua invece è stata una moda pensata, costruita, che ha fatto della semplicità e della sobrietà un’eleganza senza tempo».
E non è un caso che Miri, che tra le altre cose ha vestito diversi cantanti per il Festival di Sanremo, abbia preso Armani «come punto di riferimento. Il suo stile mi ha colpito profondamente e a questo mi rifaccio nel mio lavoro - spiega -. Di lui però, che è sempre stato un passo avanti agli altri, ho sempre sempre apprezzato anche l’aspetto umano, l’umiltà, la sobrietà e ovviamente l'eleganza. Con la sua morte perdiamo tanto, tantissimo».
E legato a quel «costruttore di un’immagine senza tempo» Miri associa anche un rimpianto, «il non aver mai avuto l’opportunità di conoscerlo».
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