Garlasco, «i soldi di Giuseppe Sempio per un pagamento occulto»

È l’ipotesi in un’informativa depositata agli atti dell’indagine bresciana per corruzione in atti giudiziari a carico dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, in concorso con il padre di Andrea Sempio
Giuseppe Sempio dopo l'interrogatorio del 26 settembre - Foto Ansa/Federica Zaniboni © www.giornaledibrescia.it
Giuseppe Sempio dopo l'interrogatorio del 26 settembre - Foto Ansa/Federica Zaniboni © www.giornaledibrescia.it
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Analizzare movimenti bancari, i messaggi inviati e ricevuti e poi riascoltare intercettazioni ambientali e telefoniche. È il lavoro che stanno facendo negli uffici della Procura di Brescia dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di Giuseppe Sempio, il padre di Andrea, che per la pm di Brescia Claudia Moregola avrebbe corrotto l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti per ottenere l’archiviazione dell’inchiesta sul figlio nel 2016 per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco.

L’ipotesi

Una corruzione che passerebbe da quegli ormai famosi «20-30 mila euro» riportati nel pizzino trovato in un’agenda-rubrica a casa Sempio. Per chi indaga «le modalità prospettate sembrano più vicine all’ipotesi di dover pagare in maniera occulta persone diverse piuttosto che i difensori di fiducia» ha riportato in un’annotazione di polizia giudiziaria la Guardia di Finanza di Brescia che parla di «anomalie» da investigare.

L’intercettazione

Il riferimento degli inquirenti è all’intercettazione ambientale del 10 febbraio 2017 quando in auto Giuseppe Sempio parlando in dialetto alla moglie dice: «Dobbiamo trovare la formula di pagare quei signori». «Sicuramente intendevo gli avvocati parlando di quei signori lì» ha fatto mettere a verbale Giuseppe Sempio lo scorso 26 settembre sentito dalla Guardia di Finanza di Brescia dopo la perquisizione disposta dalla pm Claudia Moregola.

«Sono sicuro che mi riferivo agli avvocati» replica quando gli inquirenti gli fanno notare che l’intercettazione riguarda un dialogo con la moglie «appena usciti proprio dallo studio degli avvocati» e dopo «che avevate già prelevato quindicimila euro in contanti che ci ha detto essere stati già destinati agli avvocati e quindi la formula l’avevate già trovata...». Giuseppe Sempio fa mettere a verbale: «Ogni prelievo fatto era sicuramente per gli avvocati».

L’accertamento sui telefonini

Mario Venditti in tribunale a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Mario Venditti in tribunale a Brescia - © www.giornaledibrescia.it

Ma per chi indaga non è così e per questo lunedì inizierà l’accertamento irripetibile sui telefoni di Giuseppe Sempio e su quelli dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, disposto per «l’accertamento dei fatti atteso che all’interno dei dispositivi elettronici sono sicuramente contenuti elementi utili alla prova del reato – scrive nel decreto di sequestro la pm bresciana Claudia Moregola – e attesa la probabilità che i dati di interesse investigativo siano memorizzati in diversi apparati alla luce dell’ampio arco temporale in cui essi si possono essere sviluppati, non è possibile procedere a selezionare quali apparati abbiano contenuti potenzialmente utili alla prova».

Le anomalie

Andrea Sempio esce dalla caserma dei Carabinieri - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Andrea Sempio esce dalla caserma dei Carabinieri - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Tra «le anomalie» sulle quali la Procura bresciana sta indagando ci sono le intercettazioni su Andrea Sempio, nella prima inchiesta, che «dalle dichiarazioni del carabiniere Giuseppe Spoto vennero fatte in fretta perché esplicitamente sollecitate dal pm dottor Venditti che ne richiedeva l’urgenza per avanzare richiesta di archiviazione». Ma anche le dichiarazioni del luogotenente Silvio Sapone – anche lui non indagato – che ha riferito di non aver mai avuto alcun contatto con Andrea Sempio all’epoca dell’archiviazione.

Le copie forensi

Parole che per i carabinieri di Milano che hanno depositato un’informativa alla Procura di Brescia «vengono però smentite dai dati oggettivi che emergono dalle copie forensi eseguite a seguito di perquisizioni e dalle quali emerge che l’utenza di Sapone il 21 gennaio 2017 prova a contattare per quattro volte l’utenza di Sempio che non risponde».

Gli inquirenti bresciani scrivono in una relazione agli atti: «Ci sono evidenze che non solo dimostrano che il contatto tra Sapone e Sempio c’è stato ma che Sapone nel corso della sua escussione il 26 settembre ha oggettivamente taciuto tale aspetto negando ogni contatto con la famiglia Sempio».

I legali

I legali di Andrea Sempio, l'avvocata Taccia e l'avvocato Cataliotti - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
I legali di Andrea Sempio, l'avvocata Taccia e l'avvocato Cataliotti - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Nel frattempo gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia, legali di Andrea Sempio, spiegano che «la nuova indagine di Brescia riguarda fatti che si assumono avvenuti 10 anni dopo quello per cui è indagato il nostro assistito e che non vengono ascritti a lui neanche in ipotesi: non possono incidere e non incideranno sulla indagine su di lui». Per questo i legali di Andrea Sempio «non intendono esprimersi su alcunché relativamente alla posizione di Giuseppe Sempio, in quanto non di loro competenza».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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