Garlasco, i genitori di Sempio «I pizzini? Solo nostre previsioni di spesa»

La domanda degli uomini della Guardia di Finanza è diretta. «È in grado di riferire il senso di quanto manoscritto sulle pagine corrispondenti alle lettere Q e R del quaderno-rubrica in sequestro?». La risposta è la seguente: «”Gip Venditti archivia per 20-30 euro” dovrebbe essere una previsione di spesa che avevamo fatto noi in casa, su quanto avremmo dovuto pagare agli avvocati alla fine della faccenda».
Così lo scorso 26 settembre Giuseppe Sempio, il padre di Andrea indagato nell’inchiesta bis sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, risponde alla domanda degli investigatori sui pizzini trovati a casa della famiglia Sempio e che per chi indaga rappresenterebbe una prova della presunta corruzione dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti per archiviare nel 2016 la posizione di indagato di Andrea Sempio.

In pagine e pagine di verbali, che ricostruiscono sette ore di interrogatorio dei genitori di Andrea Sempio, l’attenzione è per quei bigliettini scritti a mano e conservati a distanza di anni.
«Lei ha scritto quella frase sicuramente prima del quattro febbraio 2017 allorquando aveva già fatto prelievi in contanti per almeno 15mila euro. Inoltre ha dichiarato che non aveva idea di quanto avreste potuto spendere di spese legali: come faceva allora a prevedere di spendere una cifra di venti o trenta mila ero per arrivare all’archiviazione» chiedono i finanzieri. «In realtà avevamo stimato di fare questa spesa se si fosse arrivati all’archiviazione».
«Però – fanno presente gli investigatori rivolgendosi al padre di Andrea Sempio sotto interrogatorio – lei non scrive “se si arriva all’archiviazione”, ma scrive “Venditti archivia”».
Risposta: «Noi pensavamo comunque di arrivare all’archiviazione».

Sullo stesso punto la mamma di Andrea Sempio, che a tante domande degli inquirenti risponde con un «Guardi non lo so, sono passati anni e non lo so», parlando lo scorso 26 settembre nell’interrogatorio alla caserma della Guardia di Finanza di Pavia dei pizzini trovati in casa sua dice: «Quello scritto è un pensiero di mio marito, ma non so interpretarlo sinceramente. Non ho idea di cosa volesse intendere mio marito, o a cosa si riferisse».
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