CronacaGarda

Lago di Garda verso l’Unesco, avanzata l’idea di candidatura

La Redazione Web
Il più grande lago italiano ha i requisiti per diventare patrimonio mondiale dell’umanità: l’iter richiede almeno tre anni e l’impegno congiunto di enti e consorzi
Il Garda può vantare peculiarità eccezionali
Il Garda può vantare peculiarità eccezionali
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Talmente bello da aspirare a diventare patrimonio dell’umanità.  Il Garda sito Unesco: è una candidatura possibile? Per i gardesani, ma evidentemente anche per le masse che lo frequentano (25 milioni di pernottamenti turistici annui, erano 5 milioni nel 1990), il lago più grande d’Italia ha tutte le carte in regola per entrare nel prestigioso club dei luoghi che si fregiano del titolo di Patrimonio dell’Umanità: 1.223 nel mondo e 60 in Italia (il primo, iscritto nel 1979, fu l’arte rupestre della Valle Camonica).

L’iter di candidatura è complesso, e alla porta dell’Unesco c’è la fila: la concorrenza è nutrita. Ma l’idea della candidatura gardesana è stata avanzata e aspetta solo di essere formalizzata.

I criteri fissati dall’Unesco

Per candidarsi, un sito deve rispondere ad almeno uno dei dieci criteri (ambientali, culturali, monumentali) fissati dall’Unesco nella Convenzione del 1972. Uno di questi, il settimo, sembra fatto su misura per il nostro lago: dice che un sito Unesco deve «rappresentare fenomeni naturali o atmosfere di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionale». E il Garda, crocevia di genti, da sempre parla al mondo con il linguaggio universale della bellezza.

Perché ambire alla tutela Unesco?

Il riconoscimento, secondo gli amministratori che lo sostengono, potrebbe favorire una gestione comune del territorio gardesano, incentivando una governance attenta allo sviluppo e alla tutela del paesaggio in modo unitario.

La candidatura prevede un iter particolarmente complessivo che richiede almeno tre anni di lavoro ed impegno. La prima fase consiste nell’inserimento del sito nella cosiddetta Tentative List, un elenco di candidature da proporre al Comitato Unesco. Per la proposta è inoltre necessario preparare un dossier, secondo le linee guida dell’Unesco, da trasmettere al Patrimonio Mondiale tramite il Ministero Affari Esteri.

Serve infine un soggetto proponente, rappresentativo dell’intera regione, che qualcuno ha individuato nella Comunità del Garda. La candidatura del più grande lago italiano al riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità Unesco mette d’accordo tutti: enti locali e consorzi turistici. Ma ancora, nonostante i propositi, non sono stati fatti passi concreti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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