Avanti tutta affinché il Garda diventi patrimonio dell’Unesco

Avanti con il nuovo sistema di collettamento e con il riconoscimento Unesco per il Garda, occhio sempre vigile sulla Tav e sulle opportunità offerte dal Gal, apertura a nuovi campi d’impegno, come la mobilità: passato, presente e futuro del Consorzio Colline Moreniche del Garda sono stati raccontati nel corso della assemblea generale, ospitata nei giorni scorsi all’Abbazia di Maguzzano.
Un’assemblea molto partecipata: presenti tra gli altri il vicesindaco di Desenzano, l’onorevole Paolo Formentini, e il sindaco di Castelnuovo, Giovanni Peretti, ma anche il presidente del Consorzio Albergatori di Desenzano, Marco Polettini, il direttore della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, Beatrice Zambiasi, il segretario generale della Comunità del Garda, Pierlucio Ceresa, e il professor Vittorio Messori. L’incontro. A fare gli onori di casa presidente e vicepresidente del Consorzio, Gabriele Lovisetto e Gianni Oliosi.
È emerso che il 2017 ha registrato progressi nelle quattro «aree obiettivo» dell’associazione: acque del lago, partecipazione al Gruppo di azione locale (Gal), alta velocità e lago di Garda sito Unesco. E Ceresa ne ha proposta una quinta: la mobilità futura del bacino gardesano, con il potenziamento del sistema di navigazione.
Capitolo «acque»: l’assemblea è stata occasione utile per fare il punto sul nuovo sistema di collettamento e depurazione, e per rilevare l’urgenza di presentare il progetto unitario delle due sponde per beneficiare del finanziamento di 100 milioni. Si è discusso anche del Gal, di cui il Consorzio è membro: è stata accolta la proposta del presidente del Faro Tricolore, Maria D'Arconte, di considerare l’attività del sodalizio a complemento di progetti da presentare al Gal, quali, per esempio, il recupero delle cascine storiche delle battaglie risorgimentali.
Poi l’«alta velocità»: è emersa la collaborazione con l’istituto Bridges Research per l’analisi costi-benefici della nuova linea: secondo l’analisi, quasi la metà dell’investimento previsto, circa 8 miliardi, risulterebbe poco o nulla giustificata. Infine il percorso verso il riconoscimento Unesco del lago di Garda: l’obiettivo per quest’anno è giungere a far convergere i due presidenti di Regione (Veneto e Lombardia) e quello della Provincia di Trento sull’utilità del traguardo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato