Fondazione Dolci e Valtrompiacuore, due nuovi volumi dalla partnership

Un legame saldo all’insegna di «Cura» e «Cultura» si è celebrato stamattina con la conferenza stampa che ha visto la Fondazione Dolci rinnovare il suo gemellaggio ormai tredicennale con l’associazione di promozione sociale Valtrompiacuore, presieduta da Mario Mari.
Due nuovi volumi
L’associazione, costituita formalmente nel 2006 per iniziativa di Mari e del cardiologo Nicola Pagnoni, festeggia quest’anno il suo ventesimo anniversario. Questa partnership si consolida ulteriormente con la pubblicazione di due nuovi volumi, «Transizioni» e «Voci di una contrada», che incarnano il concetto di «Welfare Culturale»: l’idea che la cultura faccia bene alla salute, un principio «scientificamente provato», come ha rimarcato Ermes Pasini del cda di Fondazione Dolci.
Eugenio Busi, presidente della Fondazione, ha sottolineato l’efficacia del gemellaggio, evidenziando le affinità tra la cultura promossa dalla Dolci e quella di Valtrompiacuore. L’associazione valtrumplina concentra i suoi interventi, che spaziano dal sociosanitario al socioculturale su prevenzione, salute, educazione e ricerca scientifica.
Oltre due milioni
Rosella Fausti di Valtrompiacuore ha ricordato che l’associazione risponde ai bisogni dell’ospedale di prossimità di Gardone Val Trompia, che è stato dotato, grazie al loro impegno, di un reparto di oculistica e ha beneficiato nel corso degli anni di ecocardiografi, ventilatori polmonari, numerosi defibrillatori e apparecchiature per Risonanza Magnetica Cardiaca e TAC. Il valore complessivo dell’impegno profuso dall’associazione sul territorio e non solo ammonta oggi a 2 milioni e 190 mila euro.
Le iniziative
Per celebrare questo importante anniversario e i risultati ottenuti, sono state presentate diverse iniziative editoriali e artistiche: il volume di ricerca etnografica «Voci di una contrada. Via G. Zanardelli Gardone Val Trompia» firmato da Mario Mari, Mauro Abati, Barbara D’Attoma, Rosella Fausti, Giovanni Raza, Barbara Scala, Laura Soggetti e Gianluigi Tagliabue e il libro d’arte «Transizioni», arricchito da riflessioni sull’emancipazione femminile a firma di Mario Mari, Marisa Guerini e Clara Gibertoni. Quest’ultimo volume è legato alla mostra «Transizioni», con le sculture in vetroresina di Marisa Guerini, ospitata a Villa Glisenti (Villa Carcina) fino al 26 ottobre.
La scultrice si è detta entusiasta di lasciare «sensazioni molto forti» nel pubblico che ammira le sue sei opere monumentali. Lo storico Mauro Abati, curatore di «Voci di una contrada», ha spiegato che il libro è un’indagine storico-etnografica sulla centrale via Zanardelli di Gardone Val Trompia, un tempo snodo vitale, oggi purtroppo quasi abbandonata dalla vita economica e sociale. La ricerca, che ha raccolto le testimonianze di oltre 50 anziani cresciuti in quella via, costituisce un omaggio di Mario Mari alla sua famiglia, che in quella strada gestiva una storica bottega di ferramenta.
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