Le «Transizioni» di Marisa Guerini in mostra a Villa Glisenti

È un universo tutto al femminile quello che prende forma nelle sale di Villa Glisenti, a Villa Carcina, dove l’associazione Valtrompiacuore, con il patrocinio del Comune, presenta la mostra «Transizioni» di Marisa Guerini di Gardone Valtrompia. L’inaugurazione è in programma venerdì 10 ottobre alle 17.30 e segna un nuovo capitolo nel percorso dell’artista bresciana dopo la personale «Her-Story» allestita lo scorso dicembre a Palazzo Bertazzoni di Bagnolo Mella.
Se in quell’occasione Guerini aveva esposto le sue prime quattro sculture – Transizioni, Sorellanza, Conforto e Intrecci – oggi il racconto si amplia con due nuove opere, Amazzone e Break: figure intense e dinamiche che incarnano la libertà, la forza e la fragilità delle donne di ogni tempo. L’Amazzone che cavalca scoccando una freccia immaginaria e la figura danzante di Break, simbolo di una generazione che si libera dai vincoli, rappresentano l’energia di un femminile che resiste, si trasforma e si rigenera.
Le sculture

Le sculture, realizzate in resina, polistirolo e alluminio, alternano imponenza e leggerezza. «Sono figure che possono essere smontate e ricomposte – spiega l’artista – perché raccontano la trasformazione continua della vita. Le loro superfici grigie e color ruggine, quasi cementate, parlano di storie vissute, di cicatrici che non vengono nascoste ma esibite come segni di forza». Nelle sue opere Guerini plasma donne che portano con sé la memoria delle generazioni precedenti, visioni di sorellanza e conforto, di intimità e di resistenza quotidiana. Sono volti nei quali ognuna può riconoscersi, anime che raccontano la complessità dell’essere donna oggi, tra radici e desiderio di libertà.
La mostra, che resterà aperta fino al 26 ottobre (venerdì e sabato dalle 15 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19), offre un percorso immersivo tra opere monumentali, bozzetti e creazioni più piccole, tutte attraversate da un filo conduttore: la ricerca di un equilibrio possibile tra forza e delicatezza. Durante la giornata inaugurale alcune giovanissime scrittrici accompagneranno le opere scrivendo testi ispirati alla loro visione, in un dialogo creativo tra parola e scultura. Nel corso dell’apertura sarà presentato anche il libro d’arte «Transizioni», che raccoglie riflessioni sull’emancipazione femminile e sulla parità di genere.
Incontri

Il progetto si inserisce in un più ampio percorso di confronto e di crescita collettiva: domenica 12 ottobre è prevista una conversazione tra la scrittrice Maria Grazia Fontana e l’artista, a cura di Maria Anna Riviera. Nel fine settimana del 17, 18 e 19 ottobre Villa Glisenti ospiterà anche uno spazio dedicato ai bambini, mentre domenica 19 sarà la volta di «Tredici lune» con i racconti di Mauro Abati e Carlos Corbellini letti da Alberto Navoni.
«È arduo parlare di una transizione mentre è in atto – scrive Clara Gibertoni, figlia di Marisa e registrar al Museo Picasso di Parigi nel testo che accompagna la mostra – ma è proprio in quel movimento, nelle sue incertezze e rinascite, che si nasconde la verità del cambiamento». Così le sue donne, forti e materiche, raccontano il tempo presente con la potenza silenziosa della scultura: donne cementate dalle loro storie, eppure ancora capaci di danzare.
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