Fiumicello e via Milano, residenti e commercianti: «Più sicurezza»

Barbara Fenotti
In serata il partecipato Consiglio di quartiere: «La gente ha paura e il degrado è evidente»
Un materasso abbandonato in via Milano
Un materasso abbandonato in via Milano
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Un quartiere esasperato, che chiede risposte concrete contro degrado e criminalità. È il clima emerso nell’assemblea del Consiglio di quartiere Fiumicello, presieduto da Alberto Di Martino, che ha posto al centro della discussione il tema della sicurezza.

«Il 27 agosto, dopo l’ennesimo scippo al parco Guidi ai danni di un’anziana, ho scritto alla sindaca chiedendo più presenza delle forze dell’ordine – ha spiegato Di Martino –. Le vie si svuotano la sera, la gente ha paura, i commercianti subiscono danni e minacce: la comunità è stanca di vivere nell’abbandono».

La richiesta

Una denuncia analoga è pervenuta da alcuni commercianti, che hanno consegnato al presidente alcune lettere di denuncia da recapitare all’Amministrazione comunale. In seguito alla missiva inviata da Di Martino la sindaca Laura Castelletti ha convocato il presidente del cdq. Presenti all’incontro anche l’assessore alla sicurezza Valter Muchetti e il vicecomandante della Polizia locale, «il quale mi ha spiegato che nel 2025 a Fiumicello sono stati eseguiti 10 arresti per droga, registrata una rapina, due furti, quattro denunce per furto e una per danneggiamenti, con 74 interventi complessivi negli ultimi mesi. Annunciata inoltre l’introduzione delle body cam per gli agenti».

Un momento del consiglio di quartiere a Fiumicello - © www.giornaledibrescia.it
Un momento del consiglio di quartiere a Fiumicello - © www.giornaledibrescia.it

Ma Di Martino sottolinea che «c’è una forte discrepanza tra i numeri ufficiali e la percezione quotidiana di insicurezza». Dal dibattito di ieri sera sono arrivate varie proposte, tra cui quelle del consigliere del cdq Nicola Capozzi: recintare il parco Guidi, ripristinare lo sportello di ascolto con i Carabinieri di San Faustino, chiedere un incontro con il nuovo questore e il nuovo comandante della Locale, potenziare la stazione dei Carabinieri, installare nuove telecamere (oggi in quartiere ce n’è solo una). Non sono mancate le voci amare dei cittadini. Una signora ha raccontato di aver fatto tre denunce in tre mesi: «Una notte hanno rischiato di ammazzare un ragazzo, siamo rimasti 27 minuti al telefono prima che arrivassero le forze dell’ordine».

I negozianti

Un commerciante di via Milano ha parlato di «riqualificazione incompleta: da questa parte della strada restano degrado e spaccio». Due negozianti, una parrucchiera e la titolare di una attività che vende pc, hanno annunciato che chiuderanno l’attività, mentre alcuni loro colleghi hanno parlato di «immobili svalutati e di una vita quotidiana segnata dalla paura». «La repressione non basta – ha però osservato Cristiano Martinelli, presidente della cooperativa Mano Libera, che opera quotidianamente in via Milano –. Servono progetti sociali, mediazione culturale e dialogo con i ragazzi che frequentano il parco Guidi.  L’equazione “straniero senza documenti uguale criminale” è sbagliata. Senza interventi sociali il problema non si risolverà». In conclusione il presidente Di Martino ha ribadito: «Il Comune ha promesso più controlli e illuminazione. Spero anche in nuove telecamere: i cittadini chiedono di non sentirsi più soli».

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