Fiesse, due milioni da Regione: bonifica al via per le ex cave Rocca

La luce in fondo a un tunnel lungo quasi tre decenni. L’avvio dei lavori per la bonifica delle ex Cave Rocca è imminente.
Mercoledì è prevista la firma del contratto di appalto di smaltimento visto l’esito positivo delle procedure di affidamento della gara alla ditta vincitrice.
Da quel momento, nella cascina Piave, in via Caleone, entreranno in funzione gli operatori che potranno procedere alla rimozione sui due cumuli di rifiuti (superiori a 22.500 mc) costituiti da inerti con un alto contenuto di metalli pesanti.
Gli interventi
Le operazioni, per le quali la Regione aveva stanziato, lo scorso anno, due milioni di euro di finanziamento, prevedono la posa di un nuovo telo protettivo e l’inizio della rimozione dei rifiuti accatastati nel cumulo principale, dopo la completa rimozione del cumulo secondario finanziata negli anni precedenti. Un primo passo.
Nei giorni scorsi, Regione Lombardia ha stanziato ulteriori due milioni di euro per affrontare un secondo lotto di lavori. «Entrare nella fase operativa è - dice il sindaco Sergio Cavallini - un traguardo importante perché finalmente si chiude una pagina dolorosa per l’ambiente e il territorio».
«Il Comune da solo non poteva affrontare una sfida ambientale così complessa – dice l’assessore regionale Giorgio Maione -. Questi due milioni di euro, che si aggiungono ad altrettanti stanziati lo scorso anno, dimostrano l’impegno per risolvere un problema che si trascina da troppo tempo».
La vicenda
Nelle cave furono abbandonati, nel 1998, due cumuli di materiale costituiti in prevalenza da polveri di abbattimento dei fumi di acciaieria mescolati con sabbia.
Il Comune provvide, nel 2002, grazie ai finanziamenti della Regione Lombardia, alla messa in sicurezza del materiale tramite la copertura con geomembrana e alla realizzazione di tre piezometri per il monitoraggio delle acque sotterranee, oltre a periodici interventi di riparazione, risaldatura e ripristino del telo di copertura del cumulo negli anni successivi.
A gennaio 2024 il monitoraggio di Arpa per la verifica dello stato della copertura rilevò la necessità di ulteriore messa in sicurezza del sito. Che ora si farà.
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