Quattro Comuni sognano di riaprire la ferrovia abbandonata sul Sebino

Flavio Archetti
La volontà di Paratico, Capriolo, Palazzolo e Sarnico è trovare un’alternativa alla provinciale 469 intasata dal traffico
Gli amministratori che hanno partecipato all'incontro - © www.giornaledibrescia.it
Gli amministratori che hanno partecipato all'incontro - © www.giornaledibrescia.it
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Quando negli anni Novanta la vecchia ferrovia Paratico-Capriolo-Palazzolo è stata dismessa, nessuno avrebbe mai pensato che un giorno nemmeno troppo lontano si sarebbe pensato di riattivarla. Invece l’idea è già nella testa degli amministratori dei Comuni interessati da qualche tempo, e pochi giorni fa è stata anche oggetto di un primo incontro a Milano tra i Comuni interessati e i rappresentanti di Regione Lombardia Franco Lucente (assessore ai trasporti) e Claudia Carzeri (consigliera di maggioranza).

I Comuni

A portare le istanze dei paesi coinvolti c’erano il vicesindaco e l’assessora alle politiche sociali di Paratico, Nicola Tengattini e Maria Giulia Venturi, il sindaco di Capriolo Luigi Vezzoli, il sindaco di Palazzolo sull’Oglio Gian Marco Cossandi e gli assessori ad ambiente e governo del territorio di Sarnico Elisa Gualini e Nicola Danesi. A muovere collettivamente i quattro Comuni che si trovano tra lago d’Iseo e fiume Oglio è stata la volontà di trovare un’alternativa alla viabilità su gomma della provinciale 469, «intasata – come spiegato dal vicesindaco di Paratico Nicola Tengattini – da un traffico pesantissimo che soffoca i centri dei paesi sette giorni su sette, nei feriali per gli spostamenti lavorativi e nei festivi per quelli verso il lago». 

Il progetto

L’obiettivo, quindi, è «ridare vita agli otto chilometri della ferrovia Paratico-Palazzolo. Avrebbe un valore non trascurabile anche per la confinante provincia di Bergamo – ha precisato ancora Tengattini – visto che il treno dopo aver raggiunto Palazzolo sull’Oglio può andare a Rovato e di seguito raggiungere anche Bergamo e Milano. Servirebbe quindi gli studenti, i lavoratori pendolari, i turisti e tutti quelli che preferiscono lasciare a casa l’auto per muoversi con i mezzi pubblici».

A dare corpo all’idea del trasporto su ferro è stato in questi anni il dilungarsi senza risultati dell’attesa (circa due decenni) per la costruzione della variante alla 469, quella che avrebbe dovuto correre parallela alla statale e collegare la periferia ovest di Capriolo a Sarnico, passando anche nel parco dell’Oglio: una soluzione caldeggiata da Capriolo e Paratico i cui finanziamenti non sono stati reperiti neanche tra le ingenti risorse del Pnrr. Dopo l’incontro con Regione i quattro Comuni ne avranno un altro con il gestore della ferrovia, la società Rfi, il cui parere sarà determinante. Il faccia a faccia è atteso per inizio autunno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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