Il boss del Brenta a processo a Brescia ma Felice Maniero non c'è

Il 71enne, accusato di aver aggredito un medico e un poliziotto fuori servizio nel 2016 nel parcheggio dell’Italmark di Mompiano, da una decina di giorni è ricoverato in una struttura per motivi di salute, con la sua terza nuova identità
L'ex boss Felice Maniero in una foto d'archivio
L'ex boss Felice Maniero in una foto d'archivio
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In aula c’erano le parti offese e i testi. Ma non l’imputato. L’ex boss della Mala del Brenta, Felice Maniero –  accusato di lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale per un episodio avvenuto 9 anni fa – non c’era: da una decina di giorni, come spiegato al termine dell’udienza dal suo avvocato Orlando Iorio, è ricoverato in una struttura per problemi di salute. Ricoverato con il suo terzo nuovo nome, visto che il secondo – quello che usava proprio in quel periodo in cui abitava a Brescia – è stato di fatto «bruciato». Il processo è stato aggiornato al 19 gennaio dell’anno prossimo, per permettere all’imputato di essere presente.

In aula il medico aggredito

Il primo a parlare al banco dei testimoni è stata una delle due persone offese, il medico che il 17 giugno del 2016, nel parcheggio dell’Italmark di Mompiano, era stato aggredito con due pugni proprio da Maniero. Una discussione nata proprio per una questione di parcheggi: «Io ero fermo con l’auto, mentre aspettavo che una macchina uscisse e lui ha iniziato a suonare». Ricordare tutto dopo 9 anni non è stato facile, nemmeno per la vittima. La stessa giudice Maria Maria Chiara Minazzato, nel vedere che per i testimoni non sempre era facile ricordare certi dettagli, ha detto «Ci scusiamo se la Giustizia è stata così lenta, ma c’è stato qualche intoppo».

Per questo sono stati aiutati dal pm che ha letto le dichiarazioni rilasciate dalle persone presenti il giorno dell’aggressione. «Il primo pugno l’ho preso quando sono sceso dall’auto – ha spiegato  il medico, oggi in pensione – Il secondo quando è uscito dal supermercato e mi ha visto che gli stavo fotografando l’auto per denunciare l’accaduto». Una Bmw X3 presa a noleggio. 

Le parole del poliziotto

«In mio aiuto – prosegue – è intervenuto un uomo, che si è subito presentato come un poliziotto fuori servizio». Alle domande del pubblico ministero, dell’avvocato Iorio e del giudice, oltre ad altri due testimoni, ha risposto anche il poliziotto: «Ho visto quella persona, che poi ho scoperto essere Felice Maniero dagli accertamenti, dare uno schiaffo all’uomo che gli stava fotografando l'auto. Quando gli ho detto che ero un poliziotto e che avrei chiamato una Volante è andato verso l’auto. Ho provato a fermarlo aggrappandomi alla maniglia, ma mi ha preso a calci e poi è scappato a tutta velocità, rischiando di investire i presenti».

Quando poi lo stesso poliziotto lo ha trovato a bordo della stessa auto in un’altra zona della città, su specifica domanda dell’avvocato Iorio, ha spiegato: «Non ha opposto resistenza, ha detto che ha reagito così perché aveva paura della propria incolumità».


Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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