Il Gaver dopo l’esondazione prova a ripartire, danni da quantificare
Giornata dedicata ai sopralluoghi, alle pulizie e alle riflessioni sullo scampato pericolo, quella di ieri in fondo alla Piana del Gaver. Sul posto infatti, soprattutto nel tentativo di sistemare il corso dei torrenti per prevenire nuove esondazioni, si sono dati appuntamento i tecnici del Comune di Breno, presente anche il vicesindaco Luca Salvetti, e quelli della Regione.
Uno dei due torrenti esondati, quello che nella notte fra domenica e lunedì ha investito l’area dove si trova la locanda Gaver, ha cambiato i connotati del versante ed era già da tempo un sorvegliato speciale per il quale era stato predisposto un piano di intervento che ora, però, è tutto da modificare.
Meno pensieri dava il «Ri de la Vasca», quello che scende fra la Centrale Edison e quella che era la casa degli addetti alla Centrale: ha scaricato migliaia di metri cubi di massi e detriti, che probabilmente nel tempo si erano accumulati nei ripidi anfratti lungo il suo corso, cedendo poi insieme sotto la spinta dell’acqua. Materiale che non è riuscito ad investire la grande casa verde e marrone, protetta da un «vallo», si è però accumulato per un’altezza di due metri almeno nel prato e nel bosco adiacente. Qui ha fracassato riempiendo di fango una roulotte ed un camper i cui occupanti, solo poche ore prima, erano scesi a valle e, ieri, si sentivano dei miracolati.

La conta dei danni
Impossibile al momento una stima dei danni: quelli ambientali o per il ripristino dei versanti, la viabilità da ripristinare, che per ora permette solo ai villeggianti di raggiungere le loro abitazioni. Danni alle strutture e nelle cantine: in una l’altro ieri galleggiavano decine di forme di pregiato formaggio bagoss. In quelle della Locanda Gaver tutte le scorte alimentari del ristorante. Numerosi i volontari che si sono prodigati per dare una mano a portar fuori e a lavare il salvabile dal fango, praticamente solo bottiglie e barattoli: i proprietari pensano di riuscire a riaprire nel fine settimana. Una fascia ristretta, quella colpita dal violentissimo temporale di domenica, lo stesso che ha colpito anche l’abitato di Ceto, in Valle Camonica, terminando la sua furia di qua del Blumone. Sembra che a questi eventi estremi che colpiscono un po’ a caso dovremo farci l’abitudine.
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