Danzare per prevenire le cadute, il progetto alla Rsa «La Residenza»

Se utilizzato come terapia o coadiuvante di essa, il ballo rappresenta un’opportunità per curarsi in modo piacevole. Al punto che le cadute nella Rsa di Fondazione Casa di Dio, «La Residenza» di via Dei Mille, si sono drasticamente ridotte grazie all’esperienza passata. Ora si ricomincia sotto la guida del fisioterapista Andrea Stanga con la ballerina professionista Francesca Bossini, forti dei risultati già ottenuti.
Successo
«Dance is over» si chiama il ciclo di ballo che coinvolge una decina di ospiti che attraverso l’attività motoria strutturata e associata alla musica diventa strategia per ridurre il rischio di cadute. «Unire la bellezza della danza, proposta a misura dei soggetti senza però escludere anche la modernità di certi brani – hanno spiegato gli operatori –, alla finalità di rinforzare la muscolatura si è dimostrato per certi tratti inatteso».
I risultati raccontano di nove signore e un solo maschio, età media 87 anni, che hanno conquistato il 50% in meno di rischio cadute affrontando i ritmi musicali che sono ben al di fuori della comfort zone degli anziani. In programma c’è anche il coinvolgimento nel 2026 dei bambini con i nonni in questa avventura.
Alla presenza della direttrice Stefania Mosconi e della vicepresidente della Fondazione Maria Negri Cravotti, il direttore sanitario Alberto Ranzenigo ha sottolineato come si è spesso portati a immaginare le Rsa come luoghi di protezione e cura. «Vogliamo pensare invece – continuano – che siano spazi aperti alla vita. Spazi in cui non ci si spegne, ma si costruiscono incontri e relazioni».
Incontri
La seconda iniziativa «Rsa spazi di vita», che prende avvio giovedì 8 maggio a palazzo Averoldi, è il ciclo di incontri per i familiari e quanti vogliano riflettere con gli specialisti. Si parlerà di servizi per gli anziani nella nostra città; delle scelte di infermieri, medici e operatori sanitari che lavorano in Rsa; di relazioni con il proprio caro ospite delle strutture; di nutrizione in età avanzata e, per finire, sempre di giovedì, il 5 giugno alle 18.30, come dire addio a una persona cara con l’ultimo saluto.
«La cura della malattia senile – ha concluso l’assessore al Welfare, Marco Fenaroli – è possibile solo se l’attenzione alla persona e ai suoi bisogni sa guardare oltre la malattia. Sarebbe molto bello poter estendere questi progetti a tutti i concittadini. Per questo le iniziative come quelle presentate sono esempio di assistenza ma anche di tempo di vita».
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