La crisi idrica minaccia Brescia: neve e riserve in calo

Se si guarda alle precipitazioni di questi primi giorni dell’anno, preoccuparsi delle risorse idriche potrebbe sembrare superfluo. Nella settimana che va dal 6 al 12 gennaio, tutti gli indici riportati nell’ultimo bollettino di Arpa Lombardia hanno dati a doppie, triple e persino quadruple cifre in tutti e due i bacini idrici della nostra provincia. Ad esempio, nel bacino dell’Oglio (che raggruppa il consorzio dell’Oglio e il consorzio di bonifica Oglio-Mella) la riserva idrica è aumentata rispetto alla settimana precedente del 49,2% e, rispetto ai valori minimi del periodo 2006-2020, tutti i dati sono molto confortanti: +145,6% negli invasi artificiali; +152,2% il volume invasato nel lago d’Iseo; +112,7% lo Swe (la neve accumulata sulle cime bresciane).
Lo stesso dicasi per il bacino del Chiese: insieme al +32,5% di accumulo di acqua rispetto alla settimana a cavallo di Capodanno, si contano, sempre rispetto ai valori minimi del periodo 2006-2020, un +2091,4% per gli invasi artificiali; +334,3% di volume invasato nel lago di Idro, +147,8% di neve accumulata in montagna.
Criticità
Le buone notizie, purtroppo però, finiscono qui, tant’è che due giorni fa dal Consorzio di bonifica Oglio-Mella è partita una missiva diretta all’ufficio dell’assessore agli Enti locali e Montagna della Regione Lombardia, Massimo Sertori, coordinatore del Tavolo regionale permanente sugli utilizzi irrigui della risorsa idrica, per cominciare a ragionare sulla prossima stagione irrigua.
«Abbiamo chiesto all’assessore di convocare il tavolo – spiega Diego Balduzzi, responsabile dell’Area tecnica del consorzio Oglio-Mella – per fare il punto sulla situazione. Le risorse nivali si riducono sempre di più e da ottobre ha smesso di piovere».
A preoccupare i consorzi è proprio il mese di novembre, tradizionalmente il più piovoso, dove però le precipitazioni sono state decisamente al di sotto della media del periodo. «Sono mancate le piene di novembre – precisa Luigi Lecchi, presidente del Consorzio di bonifica del Chiese – che avrebbero potuto portare neve in montagna. Le piogge sono arrivate prima, a ottobre, quando in montagna faceva ancora troppo caldo perché nevicasse. Speriamo – aggiunge – che nel mese di febbraio possano aumentare le scorte».
Prospettive
Del resto, se si guarda al totale della riserva idrica, rispetto alla media degli ultimi diciotto anni i dati sono impietosi: nel bacino dell’Oglio manca il 37,6% di acqua e il 48,9% di neve sui monti; nel bacino del Chiese al -14,6% di «oro blu» si aggiunge un -50,7% di accumulo del manto nevoso.
Se si amplia lo sguardo dalle cime bresciane all’intero arco alpino la situazione si fa ancora più preoccupante. Secondo la fondazione Cima (Centro internazionale di monitoraggio ambientale) ente di ricerca e centro di competenza del Dipartimento della Protezione Civile in materia di rischi climatici, le scorte nivali rispetto alla media storia 2011-2023 si sono ridotte del 63%. Il dato «drammatico» riguarda in particolare l’ultimo anno: sulle Alpi le scorte di neve a gennaio 2024 sono di 1,7 miliardi di metri cubi di neve, quasi la metà di quanto erano a gennaio 2023: 3,2 miliardi di metri cubi.
In picchiata
La media degli ultimi dodici anni è di 4,6 miliardi di metri cubi di neve. Praticamente un terzo di scorte nivali è andato perduto.
«Secondo i dati ufficiali di Copernicus – afferma Veronica Vismara, presidente della commissione Tutela ambiente montano del Cai Lombardia – è stato superato il limite di 1,5 gradi stabilito dagli accordi di Parigi quale limite massimo per evitare conseguenze estreme a causa del riscaldamento globale. Le nostre Alpi hanno un ecosistema molto fragile e questo cambiamento si sente in maniera pesante. E non si può trascurare il forte rapporto che esiste tra città e montagna».
La mancanza di scorte nivali col passare degli anni rischia di mettere in ginocchio pianura e città.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
