Crediti d’imposta, sospese le cartelle esattoriali dovute da Cellino

Gli effetti sono ancora da capire. Al momento di certo c’è la decisione della Corte di Giustizia tributaria di primo grado di Brescia che ha disposto la sospensione delle cartelle esattoriali che Massimo Cellino avrebbe dovuto pagare in merito alla vicenda dei crediti d’imposta usati per pagare gli stipendi di una parte dello scorso campionato e risultati inesistenti. Il caso, cioè costato la penalizzazione, la retrocessione in C del club e poi la mancata iscrizione al nuovo campionato.
Brescia Calcio, con lo Studio Tonucci & Partners, con gli avvocati Giorgio Altieri e Valentina Guzzanti, aveva impugnato l’atto di recupero relativo al disconoscimento del credito Iva e conseguente irrogazione delle sanzioni per asserito credito inesistente, maggiorate in virtù del ruolo originariamente attribuito dall’Ufficio delle Entrate a Brescia Calcio di corresponsabile della frode.
La Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di Brescia ha accolto integralmente l’istanza di sospensione dell’atto ritenendo «ragionevolmente fondato anche il fumus e dunque la tesi difensiva sulla buona fede del club».
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