Corsi d’acqua più sicuri a Sarezzo: pulizia poi opere da un milione

Il Comune di Sarezzo investe sulla prevenzione idrogeologica. «Di recente abbiamo stanziato 50mila euro per la manutenzione e la sistemazione dei principali reticoli idrici minori del nostro territorio grazie al supporto della Comunità montana», annuncia l’assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Gatta.
Una prima tranche di interventi, già realizzata per un importo di 11mila euro, ha riguardato la sistemazione di reticoli e sghiaiatori sui fossi Tonetti, Gugno e Ghiralem, affluenti minori che confluiscono nei reticoli idrici principali. Il grosso delle opere, per circa 40mila euro, partirà invece tra settembre e ottobre e interesserà i reticoli Redocla, Gombiera e Gobbia, il rio principale della valle di Sarezzo, con lavori lungo via Seradello e nella zona della valle Gobbia dietro l’Esselunga, all’altezza del Crocevia.
Necessità
Si tratterà di sistemazioni, sfalci e pulizie approfondite, «necessarie perché negli anni scorsi la manutenzione non è stata sufficientemente accurata - spiega Gatta -. Dopo i forti nubifragi che si sono susseguiti nel 2024 era fondamentale investire nella sicurezza: se i canali non vengono puliti, infatti, l’acqua piovana si riversa nelle abitazioni o crea dighe che deviano detriti e acqua nei cortili privati. Per questo interveniamo anche sugli sghiaiatori, veri polmoni che raccolgono il materiale trasportato dalla corrente».
Alcuni lavori rispondono a esigenze di decoro urbano, altri sono invece manutenzioni mai eseguite prima. «Il territorio è vasto e le segnalazioni sono molte, quindi non riusciremo a fare tutto - ammette l’assessore -, ma un intervento di questa portata non era mai stato realizzato prima. Ci teniamo a fare in modo che la sicurezza e la cura del territorio siano la priorità».
Intenti
E già si guarda al 2026, quando partiranno i lavori finanziati dalla Regione per la sistemazione del rio Zuccone, danneggiato dai nubifragi del 9 e 10 giugno 2024, proprio quando la nuova Amministrazione guidata da Valentina Pedrali stava per insediarsi. Un’opera da complessivi 950mila euro, interamente coperta da contributi regionali, che prevede briglie modulari, vasche di laminazione, gabbioni, palificate e il potenziamento del sistema di allerta anche per il Gombiera. Il progetto, presentato nel luglio 2024 e inserito nel Piano per l’Assetto idrogeologico, interesserà 35mila metri quadrati e circa 150 tra residenti e lavoratori, con l’obiettivo di ridurre fino al 90% il rischio idrogeologico.
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