CronacaBassa

A Chiari la Giunta dedica una via a Gianfranco Miglio

«Il professore va ricordato per l’attualità del suo pensiero nel percorso di autonomia, federalismo e identità dei territori», è stato detto per motivare la scelta
La rimozione della scritta ad Adro © www.giornaledibrescia.it
La rimozione della scritta ad Adro © www.giornaledibrescia.it
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Da Adro a Chiari, da un polo scolastico a una via: la figura di Gianfranco Miglio resta sulla scena nell’Ovest bresciano. A pochi giorni dalla cancellazione della scritta «Gianfranco Miglio» dall’edificio che ospita, dal 2010, le scuole di Adro – infanzia, primaria e secondaria di primo grado – con relative polemiche non solo sul piano locale, la Giunta comunale della vicina Chiari ha deciso d’intitolare all’ex senatore del Carroccio una via, che sorgerà nei pressi di via Lunghe, a sud est del centro storico, dove è in fase di ultimazione un nuovo complesso residenziale.

L’annuncio arriva dal vicesindaco e assessore, Roberto Campodonico, e da Alessandro Cugini, due nomi di punta della Lega nella cittadina clarense: «Nel 24esimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 10 agosto 2001, su proposta del gruppo consiliare della Lega, la Giunta comunale di Chiari con il sindaco Gabriele Zotti ha approvato l’intitolazione della nuova via Gianfranco Miglio (1918-2001), nel territorio del Comune di Chiari. Ideologo del Federalismo, senatore della Repubblica, politologo e giurista, il professor Miglio va ricordato per l’attualità del suo pensiero nel percorso di autonomia, federalismo e identità dei territori che restano principi cardine nella cittadinanza attiva e nella democrazia partecipata».

Nella nota diffusa dal Carroccio clarense non si fa riferimento esplicito alla vicenda del polo scolastico di Adro, su cui però la Lega di Chiari aveva preso posizione poche ore prima, con un altro comunicato: «Le priorità della sinistra si vedono oggi ad Adro, dove viene cancellata la scritta sul polo scolastico intitolato a Gianfranco Miglio. Lo avevano fatto anche a Chiari con i cartelli "Ciare" (il nome in dialetto della cittadina, ora tornato sui cartelli d’ingresso e di uscita dal borgo, ndr): evidentemente è un vizio quello di rimuovere tutto ciò che non piace. La storia non si cancella con un frettoloso colpo di spugna in piena estate, come abbiamo dimostrato a Chiari».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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