CronacaBassa

Quasi pronto il Celestri, a Leno centro studi tra passato e futuro

Gianantonio Frosio
La Fondazione Dominato Leonense vuole riportare a casa ed esporre i reperti archeologici del territorio
Scavi archeologici a Villa Badia nel 2016 - © www.giornaledibrescia.it
Scavi archeologici a Villa Badia nel 2016 - © www.giornaledibrescia.it
AA

Celestri. Non è un nome in codice, ma un acronimo: sta per Centro leonense di studi e ricerche. È uno dei tanti progetti (forse il più ambizioso) a cui la Fondazione Dominato Leonense sta lavorando da tempo.

Dopo tanto impegno, Celestri è quasi compiuto: mentre Franco Aliprandi, presidente della Fondazione, non si sbilancia e, per scaramanzia, abbozza un generico «in tempi relativamente brevi», alcuni suoi collaboratori sono più espliciti, confidando che l’idea è di chiudere l’anno prossimo, al massimo nel 2027.

Gli obiettivi

«Il 2024 - spiega Aliprandi - si è concluso con l’aggiudicazione di un bando di Fondazione Comunità Bresciana e Fondazione Cariplo, il cui contributo ci consentirà di completare la realizzazione di Celestri, il Centro leonense di studi e ricerche. Il progetto prevede, tra l’altro, il rientro a Leno dei reperti archeologici raccolti durante le campagne di scavo più recenti: reperti che, oggi conservati dalla Soprintendenza, verranno accolti in un deposito appositamente attrezzato e resi accessibili alla comunità attraverso esposizioni temporanee, permanenti e digitali».

Bisogna sapere che, nel corso degli anni, studiosi del Medioevo, docenti e studenti universitari hanno setacciato i siti archeologici della zona: innanzitutto quello intorno a Villa Badia, ma anche quelli che si trovano in altre zone del territorio, come ad esempio Porzano, dove sono stati rinvenuti interessanti corredi funebri di guerrieri longobardi. Siccome tutti i reperti sono conservati in Soprintendenza, ecco l’idea di renderli accessibili a tutti, specialmente a chi, per lavoro o passione, è interessato.

«In uno spazio ricavato all’interno di Villa Badia - anticipa Aliprandi -, il materiale raccolto sarà a disposizione di studiosi e ricercatori, ma anche delle scuole, che potranno trovare un luogo nel quale approfondire lo studio dei documenti e dei materiali opportunamente inventariati e schedati».

Un progetto ambizioso, «grazie al quale intendiamo valorizzare il nostro patrimonio culturale, quindi contribuire ad accrescere l’attrattività del sito e, con essa - dice il presidente - , la ricaduta positiva sul territorio in termini culturali, educativi e turistici».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...