Causa Civile-A2A: al centro teleraffrescamento e spese di gestione

L’Asst Spedali Civili di Brescia, che ha portato in Tribunale A2A (il contenzioso è di più di 40 milioni di euro) – mette in discussione in primis il capitolo che riguarda il teleraffrescamento. In questo caso, infatti, le voci presenti nelle bollette saldate nel corso dei quattro anni di «vacanza contrattuale» (vale a dire dal 1° luglio 2019 al 31 dicembre 2023) sono dettagliate.
Il conto
Il conto complessivo relativo a questo filone è appunto di circa 40 milioni. Nel dettaglio, 37.502.991 euro è quanto versato dall’ospedale (cifra in cui sono inclusi i 2.210.477 euro di interessi), a cui si aggiungono 1.919.263 euro di «oneri di temperatura» contestati dal polo sanitario perché «si tratta di somme già pagate sotto la voce tariffaria denominata quota variabile»; infine ci sono non solo le spese ma anche il danno relativo alla svalutazione monetaria secondo i parametri Istat o secondo il calcolo del giudice.
Costi operativi e investimenti
Altro aspetto è quello dei conteggi, per i quali l’Asst («per esigenze di tutela erariale, al fine di valutare la congruità della tariffa da applicare al contratto») chiede di conoscere i costi operativi e le spese relative agli investimenti sostenute per il servizio.
In particolare, l’ospedale vuole conoscere i dati relativi ai cosiddetti costi Opex (operating expense, spese operative) di energia elettrica, acqua di reintegro, personale diretto, manutenzione ordinaria e straordinaria, quota di spese generali ed eventuali altre cifre legate ai costi di gestione. E lo stesso vale per i costi Capex (capital expenditure, spese di manutenzione e sviluppo e fornitura di asset) di centrale frigorifera, opere edili della centrale tecnologica, opere di interconnessione a reti e sistemi.
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