CronacaBassa

Carpenedolo, una panchina gialla davanti scuola per dire no al bullismo

Marco Zanetti
Si tratta della 129esima installata da Helpis in Italia e della seconda in provincia di Brescia dopo quella collocata nel 2023 a Roncadelle
«Gina, la panchina gialla» installata a Carpenedolo - © www.giornaledibrescia.it
«Gina, la panchina gialla» installata a Carpenedolo - © www.giornaledibrescia.it
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Un segno che serva da memorandum per tenere alta l’attenzione sul bullismo e cyberbullismo, in un posto tutt’altro che banale.

Collocata nel giardinetto antistante il polo scolastico di Carpenedolo, in via Dante, è stata inaugurata ieri mattina «Gina, la panchina gialla». Un momento molto importante per tutti gli studenti.

Il progetto

Dopo quella presente a Roncadelle dal 2023 nel parco del Cono ottico, quella di Carpenedolo è la seconda collocata in provincia di Brescia.

Ampliando invece lo sguardo, come certificato da un’apposita targhetta, trattasi della 129° installata in Italia da Helpis, ovvero la onlus a capo del progetto che «patrocinata dal Ministero dell’Interno e dall’Anci, dal 2005 opera per contrastare il bullismo, il cyberbullismo nonché il disagio giovanile in tutte le sue forme e s’impegna a proteggere a tutto tondo i minori», spiega il presidente Gino Fanelli.

La cerimonia

Nell’occasione, rivolgendosi agli studenti della scuola secondaria di primo grado (impegnatisi nelle scorse settimane a riflettere e allestire una mostra sul tema), ecco allora che il sindaco Luca Franzoni e il parroco don Riccardo Bergamaschi invitano appunto loro a non restare indifferenti qualora si verificassero casi – dal vivo o nel mondo digitale – di prevaricazione ai danni di amici o compagni.

«È importante segnalare e fare squadra. Siete voi la comunità del domani» rimarcano all’unisono l’autorità civile e religiosa della cittadina bassaiola.

«Questo non è un semplice elemento di arredo urbano, – aggiunge in coda il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo locale, Filippo Scarpetta –  incentivi anzi l’intervento a discapito di cattive azioni, che oggi più che mai, in aula come online, possono danneggiare e portare grave malessere nei giovani».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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