Cronaca

L’arte di reinventarsi dell’impresa artigiana «Renato Giangualano & C»

Anita Loriana Ronchi
Fondata nel 1977, l’azienda è stata in grado di diversificare, coniugando tradizione di bottega e scienza della conservazione
Renato Giangualano e la figlia Ivana
Renato Giangualano e la figlia Ivana
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Una storia che racconta di passione e dedizione. È proprio il caso di dirlo per la Renato Giangualano & C, piccola impresa artigiana sita nel cuore di Brescia nel quartiere del Carmine, dedicata alla conservazione e manutenzione di opere d’arte. È il 1977 quando lo studio di restauro di dipinti su tela viene fondato da Renato Giangualano, coniugando la tradizione di bottega e l’emergente scienza della conservazione. L’esperienza e lo studio costante fanno quindi dello stesso Giangualano un richiesto docente di tecniche artistiche in centri internazionali di alta formazione, a Venezia e a New York.

Un curriculum di tutto rispetto, con interventi di altissimo livello come quello effettuato sulla volta del Tiepolo nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita. Oggi alla guida vi sono ancora Renato e la figlia Ivana, cresciuta professionalmente a fianco del padre e che, dopo la laurea in Storia dell’arte e dopo esperienze di lavoro all’estero (come al Getty Conservation Institute di Los Angeles), a metà degli anni ’90 ha deciso di tornare alla bottega e continuare l’attività di restauro.

Difficoltà e chiave di successo

Non è stato facile arrivare fino a qui, fra crisi ricorrenti che hanno colpito soprattutto le micro-piccolo imprese e, da ultimo, la pandemia che ha costretto alla chiusura per lunghi periodi. «Negli anni – racconta la donna –, abbiamo avuto anche diversi dipendenti, con picchi di 7-8 persone. Ma la crisi del 2008 si è fatta sentire e abbiamo dovuto ridurre il personale, rimanendo solo noi due». E prosegue:«Abbiamo resistito prima di tutto per il piacere e l’amore con cui facciamo questo lavoro, poi perché siamo stati in grado di adeguarci diversificando».

Lo Studio Giangualano infatti ha saputo «reinventarsi», affiancando all’attività di conservazione e restauro di dipinti murali e su tela, cornici, stucchi, malti e intonaci, la consulenza alle aziende del settore. «Abbiamo messo a frutto le nostre competenze e siamo rientrati nei cantieri come consulenti e aiuto lavori. Una delle collaborazione più belle, in tempi più recenti, è stata quella per il restauro sulle facciate della Stazione ferroviaria di Peschiera, dove abbiamo svolto le indagini stratigrafiche, sui colori e le tecniche originali, accanto ad architetti e alla Sovrintendenza. Teniamo poi corsi per turisti e per la formazione di artisti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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