Chiari, il Cammino di Santiago diventa libro di viaggio e speranza

Claudio Baroni
«Encantado de la vida» nasce dall’impresa di Alberto Mercandelli, che ha percorso oltre 600 chilometri per raccogliere fondi destinati a Casa Sollievo Bimbo di Vidas
Alberto Mercandelli con la foto del piccolo Nicolas
Alberto Mercandelli con la foto del piccolo Nicolas
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Il Cammino di Santiago non è mai un’avventura come le altre. Ancor di più se si ha la folle idea di portarsi sulle spalle lo spirito di un bambino e di scommettere che si riuscirà a farsi donare dieci euro per ogni chilometro percorso.

«Encantado de la vida» è il racconto di quell’impresa. E non solo. Alberto Mercandelli, il «vagabiondo», clarense di origine e bolognese d’adozione, ha sempre avuto nel sangue la voglia di viaggiare. «Se non sono inquieto divento inquietante»: la sua giustificazione. Ha scoperto il segreto del cammino sulla soglia dei cinquant’anni. Santiago non poteva mancare fra le sue mete. E già aveva in mente di salire in Galizia partendo da Lisbona quando ha incrociato l’associazione «Nel ricordo di Nicolas», un gruppo di coetanei e amici di Chiari che da anni dedicano impegno e fantasia a trasformare una drammatica storia in progetti di speranza.

Nicolas non aveva ancora sei anni quando, nel 2013, gli venne diagnosticata una malattia rara e spietata. Durò poco più di un anno la sua odissea. Al Centro tumori di Milano incontrò Davide «il drago», che condivideva una sorte simile. Assieme ai genitori di Davide, la mamma e il papà di Nicolas, Agostino e Fabiana, dopo quella tremenda prova, raccolsero la sfida: «In ricordo di un bambino per aiutarne molti altri».

Direzione

Con loro tanti amici, fin da subito. Le loro iniziative vanno a sostegno di Vidas, il sodalizio milanese che si occupa dell’assistenza di chi è alla fine della vita. Vidas ha creato Casa Sollievo Bimbo, il primo hospice pediatrico della Lombardia. Alberto ha così deciso di orientare il suo Cammino in quella direzione: raccogliere fondi per Casa Sollievo Bimbo. I conti sono presto fatti: poco più di seicento chilometri, dieci euro a chilometro, oltre seimila euro in dono. A fare da base organizzativa, in Italia, la sorella di Alberto, Maria.

Ventidue giorni di fatica... e alla fine la raccolta è il doppio del preventivato: più di 12 mila euro. Ma il Cammino di Santiago «è un viaggio che probabilmente inizia proprio quando si è convinti di essere arrivati alla fine». Gli appunti di quell’avventura, piano piano, si addensano, premono, urgono... fino a diventare un libro. «Un diario di viaggio che diventa testimonianza di speranza» lo definisce nell’introduzione Ferruccio De Bortoli, che di Vidas è presidente. E aggiunge: «è un libro che scalda il cuore e ricorda che, a volte, il miracolo più grande è semplicemente esserci, con tutta la propria umanità, disponibili all’incontro e al dono».

Non solo pagine

«Encantado de la vida» non è uno dei molti, spesso belli, racconti del Cammino. Ha il piacevole andamento della camminata e passo dopo passo, porta a ragionare sulla vita, sui rapporti con gli altri, sul nostro continuo correre all’inseguimento della felicità mentre potremmo trovare conforto nell’accontentarci. «Essere contenti forse è meglio che cercare d’essere felici». Alberto dialoga con Jolanda e Giacoti, le sue due scarpe, che diventano protagoniste del viaggio, a testimonianza che lungo quei sentieri la cura dei piedi conta più di molte altre cose. Percorre tratti incantevoli ma non trascura quelli brutti, perché «la vita è fatta così, di cose belle e altre che fanno schifo». Parla delle difficoltà e delle crisi, e di come qualche volta per superarle basti lo sguardo d’un cane randagio.

Con le scarpe Jolanda e Giacoti a Librixia
Con le scarpe Jolanda e Giacoti a Librixia

Alberto Mercandelli nello zaino porta l’immagine del «piccoletto» e lascia il ritratto del suo sorriso ad ogni tappa: «Nicolas è passato di qua». Riesce persino a farsi consegnare per lui la compostela. «Encantado de la vida» (Compagnia della stampa, 240 pagine, 16 euro) è stato presentato in anteprima da Vidas a Milano e dopo un passaggio a Librixia, sabato 11 ottobre approda a Chiari. Appuntamento alle 17, alla Fondazione Morcelli-Repossi, in via Varisco. L’intero ricavato della vendita del libro andrà a favore di Casa Sollievo Bimbo-Vidas.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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