Calvisano, la ciclopedonale per Mezzane verso il traguardo finale

Il sogno nel cassetto prende sempre più forma. Manca ancora un po’ al completamento, ma la pista ciclopedonale tra Calvisano e la frazione di Mezzane è a buon punto. Lo certifica l’assessore Michel Lesioli: «Il primo lotto è quasi terminato – osserva –: siamo soltanto in attesa del nulla osta della Provincia, poi sarà fruibile per tutti».
L’opera
Un intervento grazie al quale ciclisti e pedoni saranno al riparo dal traffico per 700 metri, un tratto che, partendo dall’intersezione con via Montechiaresa a Mezzane, costeggia la trafficata Sp69-via Carpenedolo in direzione ovest fino all’imbocco per la località San Francesco. La lista dei desideri, però, ha ancora una voce da spuntare: c’è ancora un segmento importante da realizzare, di 3 km, prima di concludere il progetto di 3,7 km di mobilità dolce pensato dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Angelo Formentini.
Il disegno
Un disegno, quello in questione, concretizzabile grazie ai lavori di A2A, che ne copre gli ingenti costi (3,6 milioni di euro). Nello specifico, dopo che l’Ente locale ha impiegato 100mila euro per acquistare dagli agricoltori una striscia di terra dei loro campi, gli operatori della multiutility hanno effettuato gli scavi e posato le tubature delle fognature necessarie a trasferire i reflui delle abitazioni mezzanesi fino al depuratore di Calvisano. Così lo stesso procedimento ha interessato il lotto 2 della lunghezza di 1 km, prossimo a diventare calpestabile fino alla rotatoria già richiamata sopra.
«Per il terzo e ultimo stralcio (ovvero quello che giunge in prossimità del passaggio a livello di via Beata Cristina, ndr) i macchinari entreranno in funzione da settembre – annuncia Lesioli –. Si pensa di avere l’intera ciclovia percorribile entro la fine del 2026».
Il cantiere
Il cantiere in corso, gestito dall’Amministrazione locale in collaborazione con l’Ufficio d’Ambito territoriale di Brescia, ha radici in una significativa mobilitazione cittadina. Nel 2020 una petizione sottoscritta da ben 1.615 persone espresse una ferma opposizione alla realizzazione di un piccolo depuratore vicino al fiume Chiese, spingendo le istituzioni a cercare soluzioni alternative. La richiesta è stata accolta. Non solo si è trovata una soluzione, ma si è anche ottenuto un beneficio aggiuntivo: la creazione di un percorso, interdetto ai veicoli a motore, che si aggiunge a quelli già esistenti. Questo tracciato contribuisce a formare un percorso ad anello di 20 km, collegando in modo agevole, per pedoni e ciclisti, il capoluogo alle sue tre frazioni.
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