Caldo record, nel Bresciano 31 giorni oltre i 30 gradi
Il caldo in estate è normale? Non sempre. Quando i termometri puntano verso l’alto dobbiamo tener presente che esistono dei limiti: se lo scarto dalla media diventa eccessivo, come è accaduto più volte in questo periodo, è doveroso parlare di caldo anomalo.
Da quasi cinque settimane le anomalie termiche sono a senso unico e, non a caso, otto giorni fa è entrato in archivio il terzo mese di luglio più caldo di tutta la serie storica di Ghedi. Lo scenario atmosferico è a dir poco monotono: giorno dopo giorno si ripete lo stesso copione meteorologico, con qualche breve variazione sul tema, dettata dai temporali che di tanto in tanto ci regalano qualche ora di refrigerio, come è accaduto sabato pomeriggio e ieri.
L’alta pressione subtropicale, che all’inizio dell’estate si era rivelata molto timida, ha rapidamente conquistato la scena a cavallo tra la prima e la seconda decade di luglio, per poi consolidare il suo predominio. Finora il caldo è stato anomalo, ma non da record, almeno per quanto riguarda l’intensità: nell’ultimo mese le temperature si sono spinte più volte fin verso i 35-36°C, senza però riuscire ad avvicinarsi ai 38-39°C raggiunti in passato. In città il pomeriggio più caldo è stato quello del 28 luglio, quando la stazione meteorologica dell’istituto Pastori ha rilevato un picco di +35,6°C.
Costanza

L’intensità del caldo non è stata da record, ma la costanza sì: se analizziamo la durata delle anomalie termiche, possiamo affermare di aver stabilito un vero e proprio primato. Come sempre, lasciamo la parola ai numeri, che offrono un quadro esaustivo e spazzano via ogni possibile obiezione: la stazione meteorologica di Ghedi, attiva dal lontano 1951, ha rilevato trentuno massime consecutive superiori ai 30°C, dall’8 luglio al 7 agosto. Si tratta di un evento senza precedenti in tutta la serie storica: il precedente primato risaliva al 2003, con trenta massime consecutive «over 30». E domani, secondo il ministero della Salute, Brescia sarà l’unica città del Nord Italia italiana da bollino rosso.
A conti fatti, siamo rimasti ben lontani dai picchi di ventuno anni fa, quando a Brescia la colonnina di mercurio raggiunse i +39,2°C, ma abbiamo stabilito un nuovo record relativo alla costanza del caldo anomalo.
L’osservatorio di Ghedi ha stabilito anche un altro primato, con una sequenza ininterrotta di ventitré «notti tropicali», ovvero caratterizzate da temperature minime superiori ai 20°C. Secondo i modelli matematici, nessuna tregua in vista: purtroppo il caldo anomalo ci terrà compagnia anche nei prossimi giorni, accentuandosi tra domenica e mercoledì. La possibilità di scrivere una nuova, triste pagina di storia meteorologica, arrivando a quaranta massime consecutive sopra i 30°C, è più che concreta. Chi parla di compensazione, dopo una presunta fase fredda, si sbaglia: maggio e giugno sono stati molto più piovosi della media, ma dal punto di vista termico si sono conclusi con un bilancio del tutto normale.
Ora, per sperare in un ritorno a temperature più sopportabili, dobbiamo aggrapparci alle previsioni a lungo termine, che lasciano intravedere un possibile calo termico intorno a Ferragosto. Niente illusioni, per il momento si tratta solo di un’ipotesi. Nell’attesa vivremo altre giornate ben più calde della media, con punte di oltre 35°C.
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