Caffaro, firmato il progetto esecutivo: operai nel sito dal 23 ottobre
Il d-day è il 23 ottobre. È allora che gli operai entreranno ufficialmente nel sito Caffaro, cuore avvelenato del Sin di Brescia. Cominceranno da lì: cantierizzazione, allestimento del villaggio operaio, lavaruote, bonifica bellica con georadar, monitoraggi piezometrici. Un passo che si attendeva da ventiquattro anni.
La notizia è arrivata dal foyer del teatro Borsoni, luogo simbolo della rinascita di via Milano. Non un caso. È lì che è stato firmato il progetto esecutivo, è lì che la città si è data un tempo e uno spazio per trasformare la ferita che porta il nome di Caffaro.«Oggi si fa la storia – ha detto la sindaca Laura Castelletti –. Questa firma è il punto di svolta: consentirà di trasformare l’ex fabbrica da buco nero della città a punto di riferimento per innovazione e trasformazione sociale. Il parco che sorgerà al posto della Caffaro dovrà essere emblematico, dovrà raccontare cosa siamo stati e cosa abbiamo scelto di diventare».
Il cantiere

Il cantiere – un appalto da oltre 60 milioni – colpisce il nucleo industriale che ha segnato il destino ambientale di Brescia e di una parte della nostra provincia. Sarà la Greenthesis, a capo del raggruppamento d’impresa, a guidare le operazioni. Gli edifici che non verranno abbattuti (ossia le palazzine in mattoncini rossi che si affacciano in via Milano) saranno utilizzati come base operativa dai tecnici del cantiere. Intorno: lavaggi continui delle strade, attenzione meteo per vento e piogge, trasparenza.
Il cronoprogramma prevede da novembre i campi prova, mentre a dicembre arriveranno le ruspe che inizieranno a demolire i vecchi silos e i capannoni. «Il sito era più compromesso di quanto ci aspettassimo – ha ricordato il commissario straordinario Mauro Fasano – ma i lavori sono già in corso. Il campionamento in bianco è stato fatto, i monitoraggi avviati. L’ingresso degli operai è un traguardo importante».
Durante questo lungo cammino, ad assicurarsi che i giorni del risanamento arrivassero, non c’erano solo tecnici e politici. Anche i comitati, le associazioni, i quartieri che da anni chiedono la bonifica. «Un lavoro corale – ha sottolineato l’assessora Camilla Bianchi – che ridà fiducia nelle istituzioni. Il percorso sugli orti privati con Ministero, Arpa, Ispra e Iss va avanti». L’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione parla di «obiettivo insperato raggiunto», ricordando che «il Ministero sta valutando il piano per intervenire anche sulle aree private, ma già oggi possiamo dire che il cancro della città sta iniziando ad essere curato».
C’è un’altra firma, apposta nei giorni scorsi, importante da ricordare. Quella sull’integrazione dell’accordo per la barriera idraulica: 3,3 milioni in arrivo per potenziare la protezione delle falde.
Intanto la città guarda avanti. «Siamo spesso più avanti di quanto crediamo – ha concluso Castelletti –. E questa bonifica sta dentro una visione più ampia: palazzetto, biblioteca, Borsoni, servizi. Il parco Caffaro sarà il nuovo centro di una città che cambia».
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