Brescia è città dell’apprendimento: lo riconosce l’Unesco

È stata inserita nella rete delle «Learning cities» grazie all’impegno educativo e solidaristico. La sindaca Castelletti: «Uno stimolo a proseguire con ancora maggiore determinazione»
Tra gli impegni presi, quello di favorire l'apprendimento per tutte le fasi della vita
Tra gli impegni presi, quello di favorire l'apprendimento per tutte le fasi della vita
AA

Un riconoscimento di spessore, che qualifica quella che potremmo definire una «vocazione» storicamente bresciana: Brescia da ieri è entrata ufficialmente a far parte delle Unesco Learning City, la rete mondiale delle comunità «impegnate a promuovere l’apprendimento permanente come risorsa essenziale per la coesione sociale, lo sviluppo sostenibile e il benessere della comunità».

In tutto sono stati 72 i centri di 46 diversi Paesi ad esser cooptati dal Global Network of Learning Cities: per l’Italia, oltre alla nostra città, l’onore è andato a Cividale del Friuli, che si aggiungono così a Torino, Fermo, Palermo, Lucca, Trieste e Reggio Calabria.

Le caratteristiche

Sei invece, in somma sintesi, le caratteristiche che distinguono le città che fanno parte della rete: la promozione di un apprendimento continuo, che contempli tutta la vita; la capacità di mobilitare risorse (scuole, università, istituzioni culturali, imprese, associazioni) per sviluppare il potenziale umano dei cittadini; l’utilizzo delle tecnologie per favorire chi insegna e chi impara; la sostenibilità dello sviluppo, attraverso il potenziamento delle competenze dei cittadini; la ricerca costante della partecipazione più ampia possibile, favorita da una forte volontà politica.

Ciò che sottolinea l’Unesco, in poche parole, è la certificazione di un impegno collettivo, che Brescia ha dimostrato di possedere grazie all’impegno nei campi dell’educazione, dell’istruzione e della solidarietà, che rappresentano un tratto distintivo dell’identità cittadina.

Le reazioni

A questo proposito, la sindaca Laura Castelletti in un comunicato ha espresso soddisfazione per il risultato, ribadendo che «essere nominati Unesco Learning City è motivo di orgoglio e uno stimolo a proseguire con ancora maggiore determinazione. La candidatura è stata anche l’occasione per riflettere sulla ricchezza dei processi educativi già presenti nella nostra città, con l’obiettivo di consolidare un approccio orientato alla sostenibilità in molteplici dimensioni: dalla cittadinanza globale all’educazione alla pace, dal benessere alla salute. Questo titolo non è un punto di arrivo, ma l’inizio di una nuova stagione di crescita per tutte e tutti».

Un accento sul valore della collaborazione è invece stato evidenziato dall’assessora alle Politiche Educative e Pari Opportunità, Anna Frattini. «La stesura del documento di candidatura – ha dichiarato – è stata un’occasione straordinaria per mettere in dialogo le realtà che in città sono impegnate per promuovere l’apprendimento permanente. Il riconoscimento conferma la qualità del lavoro svolto insieme e, allo stesso tempo, ci sostiene nel comune obiettivo di mostrare la centralità dei processi di apprendimento, che spesso restano invisibili, così come il lavoro educativo».

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, è certo che già dai prossimi giorni l’amministrazione dovrà mettere in campo progettazione e azioni concrete che, proprio per la natura del riconoscimento, dovrebbero essere condivise da maggioranza e minoranze.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.