Cronaca

Anche a Brescia sempre più mamme single a rischio povertà

È la fotografia che emerge dal report «Le equilibriste. La maternità in Italia» di Save The Children presentato nel pomeriggio al teatro Borsoni
La presentazione del report «Le equilibriste. La maternità in Italia» di Save The Children al teatro Borsoni
La presentazione del report «Le equilibriste. La maternità in Italia» di Save The Children al teatro Borsoni
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A Brescia le mamme sono sempre più sole, penalizzate socialmente, spesso senza lavoro e in lotta per emergere. In una parola: «equilibriste», ovvero sempre in bilico tra le varie realtà di cui sono protagoniste. Non ha importanza se operano ai vertici, se godono di stabilità economica o notorietà: in Italia, e Brescia non fa eccezione, la condizione dell’essere madre sconta spesso un ritardo culturale e strutturale. È questo il quadro emerso dal report «Le equilibriste. La maternità in Italia» di Save The Children presentato nel tardo pomeriggio al teatro Borsoni di Brescia.

L’incontro

«La scelta di presentare il report a Brescia è nata un po’ per caso – spiega Anna Frattini, assessora con delega alle Pari opportunità e Politiche educative del Comune –. L’anno scorso, quando abbiamo presentato l’indagine “Le ragazze stanno bene?”, si sono generate nelle scuole del territorio numerose riflessioni che sono state capaci di innescare processi di cambiamento concreti. E questo ha fatto sì che io e Antonella Inverno (responsabile ricerca e analisi dati di Save the Children, ndr) immaginassimo di fare la presentazione proprio qui, in città».

Ogni anno da dieci anni la Onlus che si cura del benessere dei bambini pubblica in occasione della Festa della mamma un’indagine nazionale che si pone l’obiettivo di fotografare le dinamiche relazionali e le condizioni di vita delle famiglie italiane. Quest’anno il focus è stato sull’essere una madre single e sulle conseguenze che ne derivano: le difficoltà connesse al lavoro, le pressioni etico-sociali, le disuguaglianze sul piano economico e politico.

In questo senso, l’obiettivo, ribadisce l’assessora, «è cercare di capire in che modo supportare le mamme a stare un po’ più in equilibrio». Riflessione che nasce anche in seguito alla pubblicazione delle graduatorie per i servizi estivi dell'infanzia del Comune di Brescia. Guardando i numeri ci si rende conto di come le richieste superino i posti a disposizione. 

«Brescia è una città che sta investendo molto nei servizi, anche quelli legati alla maternità, tuttavia sappiamo essere non sempre abbastanza – continua Frattini – . L’amministrazione prova a fare ciò che può, ma spesso siamo lasciate sole. Se arrivassero più risorse, saremmo nelle condizioni di poter fare meglio».

Sulla scena nazionale i numeri parlano chiaro: nel 2024 una madre single su due lavora e la differenza occupazionale tra padri e madri è di quasi 29 punti percentuali, mentre la natalità è ai minimi storici con appena 1,18 figli per donna. Il dato più preoccupante che emerge dal report è che le madri single con figli sono più esposte al rischio povertà.

I dati nel Bresciano

A Brescia la situazione non si discosta molto: secondo i dati del Comune, anch’essi aggiornati al 2024, risultano presenti 7.765 madri single con figli a fronte di 1.557 padri single con figli. Un ulteriore segnale di difficoltà di gestione delle famiglie con figli piccoli, specie se con genitori single, è legato al numero crescente di iscrizioni ai servizi di nido e sezioni primavera (tra 24 e 36 mesi di età).

Brescia in risposta al problema è intervenuta nell’ultimo quinquennio mettendo a disposizione ulteriori posti pubblici a un prezzo calmierato, permettendo così di passare dai 699 posti dell’anno 2020/2021 agli attuali 885. A questi si devono sommare le unità offerte dal privato, per un totale di 1358. Nonostante ciò, rimangono in lista di attesa per i nidi pubblici ancora circa 200 bambini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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