Cronaca

L’8 maggio del 1952, quando Brescia «inventò» la Festa della mamma

A lanciare l’iniziativa fu Emma Lubian Missiaia, dirigente della scuola «Angela Contini» in città
Emma Lubian Missiaia con in mano le rose rosse, simbolo della Festa della mamma
Emma Lubian Missiaia con in mano le rose rosse, simbolo della Festa della mamma
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«La festa della mamma alla scuola Contini»: così recitava il titolo di un articolo apparso sul GdB del 12 maggio 1956. «Il sindaco Bruno Boni ha celebrato con parole altamente umane il giusto significato della manifestazione – si legge –. [...] Così si è svolta, con uno squisito senso di poesia, questa festa della mamma».

L'articolo apparso sul GdB il 12 maggio 1956
L'articolo apparso sul GdB il 12 maggio 1956

Quella stessa festa, proposta per la prima volta in assoluto in Italia quel giorno di 69 anni, è oggi ricorrenza celebrata a livello nazionale la seconda domenica di maggio. Il merito va a Emma Lubian Missiaia, dirigente della scuola Angela Contini (eroina delle X Giornate): un istituto di formazione tutto al femminile.

La riscoperta

Questa pagina di storia della società è rimasta dimenticata per quasi 70 anni. Sino a quando, una mattina d’inverno del 2023, Gianfranco Missiaia, nipote di Emma, ritrovò una piccola valigia a casa di una zia (Franca Missiaia): assomigliava più a un contenitore rigido e di colore nero, un po’ sbiadito per via del tempo e della polvere. Dentro le memorie della nonna: poesie, attestati, diplomi, qualche gioiello e lettere da parte delle sue alunne.

La Festa della mamma per i bresciani

È così che la storia della intraprendente dirigente scolastica riacquistò di nuovo vita. Nata a Padova il 13 aprile del 1910 e trasferitasi a Brescia nel ‘48, Emma Lubian Missiaia è stata un simbolo del femminismo: «Mia nonna era una persona che lottava per i diritti di tutte le donne» assicura lo stesso nipote Gainfranco, oggi presidente di Unicef Brescia.

«È stata una pioniera: desiderava che la figura della donna facesse passi in avanti. Ma per questo ha dovuto lottare e farsi rispettare». Mamma italiana e papà tedesco, Emma in città nel secondo dopoguerra giunse per assumere la direzione della scuola civica Contini. «Non è stata solo una dirigente – continua Gianfranco Missiaia –. Ha fatto cose straordinarie per il futuro di tutte le donne».

Il saluto ai figli del sindaco Boni
Il saluto ai figli del sindaco Boni

Da Brescia al resto d’Italia

La celebrazione della figura materna fu un aspetto di tale percorso. Esordì in seno all’istituto, poi si espanse a livello nazionale. «La prima volta che si è celebrata la Festa della Mamma è stato la prima domenica di maggio 1952, ma solo nella scuola – conferma il nipote –. Mia nonna, di origini tedesche, aveva da sempre festeggiato la ricorrenza»: in Germania, la festa della mamma si celebra infatti dal 1923.

L’iniziativa ebbe talmente successo che negli anni si è ripetuta. Celebrazione particolare fu quella del 1957 in cui venne creato addirittura un lavoro teatrale intitolato «Siam fatte così» e di cui il nostro giornale scrisse il 23 maggio di quell’anno. L’articolo intitolava «Fiori, storia e poesia alla festa della mamma» e narrava l’opera teatrale realizzata dalle alunne del Comini nell’aula magna del Collegio Cesare Arici e il cui fine era celebrare la figura della madre attraverso i decenni. Era la rosa rossa il simbolo scelto per omaggiarla.

«Rose rosse che mia nonna andava di persona a comparare in Riviera ligure quando – una volta che la festa ha iniziato a diffondersi – i fiori nel Bresciano non bastavano più».

L’ipotesi di legge

Emma Lubian Missiaia con il sindaco Bruno Boni
Emma Lubian Missiaia con il sindaco Bruno Boni

Ben presto la celebrazione da locale è diventata nazionale, grazie in primis al rapporto con l’allora sindaco di Brescia Bruno Boni e in secondo luogo con la proposta di legge da parte del sindaco di Bordighera Raoul Zaccari che intendeva inserirla tra le feste ufficiali dello Stato: «Figura con cui mia nonna era non a caso in buoni rapporti».

Purtroppo però la norma non venne mai approvata, ma non per questo si smise di onorare la mamma. Tutt’altro. Grazie alla determinazione di Emma Missiaia, oggi non solo si celebrano le mamme ma come ricorda il nipote «si valorizzano le donne».

L’eredità del nipote

Gianfranco Missiaia, come detto, oggi è presidente di Unicef Brescia. Lavora con e per i bambini. Una scelta non casuale chiarisce lui stesso: «Devo la mia educazione a mia nonna. Il ricordo più bello che serbo di lei sono i suoi insegnamenti, i valori che mi ha trasmesso – confida –. Sicuramente la scelta professionale che ho maturato è stata influenzata dal suo straordinario lavoro».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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