Il 21% dei residenti in provincia di Brescia non è nato qui

Elio Montanari
Il «tetto» raggiunto nel 2011 con 170.763 stranieri residenti. Oggi sono 155 mila, oltre ai 112 che ora hanno la cittadinanza
I migranti nel bresciano corrispondono al 21% - © www.giornaledibrescia.it
I migranti nel bresciano corrispondono al 21% - © www.giornaledibrescia.it
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Il secondo dopoguerra era un tempo in cui eravamo noi gli stranieri. Dalla provincia di Brescia migravano masse di disperati per inseguire opportunità; un moto che oggi a stento riusciamo a comprendere, se non guardando chi arriva nel Belpaese, magari sui barconi.

I primi migranti

Dato il carattere di tradizionale area di emigrazione, fino agli anni ’70 l’Istituto centrale di statistica ha accentrato l’attenzione soprattutto sul movimento anagrafico da e per l’estero e sui rimpatri. Solo a partire dal 1979, tenendo conto dell’insorgenza del nuovo fenomeno relativo alla presenza straniera in Italia, ha avviato una serie di iniziative per misurarlo. Il primo dato utile per la nostra Provincia si ricava da uno studio dell’Istat e fissa a 3.202 il numero dei cittadini presenti in provincia di Brescia al 31/12/1987, dei quali 960 nel solo capoluogo, che significa lo 0,3% della popolazione provinciale che era di 1.033.527 residenti. Negli anni seguenti l’immigrazione regolare cresce, se consideriamo che il primo dato censuario, nel 1991, conta 8.672 stranieri residenti in provincia di Brescia, in prevalenza maschi (5.731, a fronte di 2.941 femmine) e con 1.057 minori.

I migranti

La presenza maggiore è di migranti africani (53%), con un 26% di persone europee, un 13,5% di asiatici e un 7% provenienti dall’America, perlopiù centrale e meridionale. Dieci anni dopo, nel 2001, i migranti residenti in provincia sono già 49.280, sempre in maggioranza maschi, ma con una crescita delle donne, e sempre più figli (12.590 minorenni). Tra i Paesi di origine, il 43% proviene dall’Africa, ma cresce la quota di migranti provenienti dall’Europa (32%), in particolare centro-orientale (12.650, erano 259 nel 1991) e dai nuovi Paesi membri Ue, con una rilevante presenza di asiatici (20%) e un 5% di sud-americani.

Boom

Tra il 2001 e il 2011 si manifesta il decennio della grande crescita dell’immigrazione, che attiverà a toccare il «tetto» il 1° gennaio 2011, con 170.763 stranieri residenti, il 13,6% della popolazione, valore che, tuttavia, scende nel corso dell’anno e viene fissato alla data del censimento 2011 (9 ottobre) in 155.315 persone, il 12,5% della popolazione: 44% dall’Europa, 27,3% dall’Asia, 25,1% dall’Africa e 3,6% dalle Americhe, con la comunità straniera più numerosa proveniente dalla Romania, con il 16,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Albania (10,4%) e dall’India (9,7%), con migranti provenienti da ogni angolo della terra e, nel complesso, in perfetto equilibrio di genere, ossia tanti maschi quante femmine.

I dati odierni

Un livello elevato che, tuttavia, rimarrà, pur con qualche oscillazione, fino ai nostri giorni poiché al 1° gennaio 2025 si contano 155.206 cittadini stranieri in provincia di Brescia, il 12,2% della popolazione. Si è fermata la grande ondata migratoria proveniente dall’estero che ha portato, negli anni, a decine di migliaia di acquisizioni di cittadinanza italiana. Tuttavia, ai 155 mila migranti dovremmo sommare almeno altri 112 mila ex migranti diventati bresciani, in particolare, a partire dalla legge Bossi-Fini del 2001. I 112 mila nuovi bresciani che, ovviamente, andrebbero sommati ai 155 mila stranieri residenti (155.206) a dicembre 2024, facendo lievitare la quota di stranieri sul totale della popolazione residente, dal 12,2% statistico (cittadini stranieri residenti/totale residenti) al 21% «effettivo», dato dalla somma dei cittadini stranieri e dei cittadini stranieri che hanno acquisito la cittadinanza a partire dal 2001.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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