I bresciani buttano 94 tonnellate di farmaci l’anno

Erano 113 nel 2019. Federfarma: «Il 40% delle persone non completa le terapie che ha iniziato»
Rispetto agli anni precedenti, sono diminuite le tonnellate di farmaci gettati dai bresciani
Rispetto agli anni precedenti, sono diminuite le tonnellate di farmaci gettati dai bresciani
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Lo sciroppo per la tosse che poi è passata, le pastiglie contro il mal di testa finite in fondo all’armadietto dei medicinali, il collirio dimenticato nella borsa usata la scorsa estate. Tra un flaconcino mezzo pieno e un blister mezzo vuoto i farmaci che i bresciani buttano in un anno pesano almeno 94 tonnellate. Emerge dal «Quaderno dei rifiuti» della Provincia.

Il dato – che ovviamente fotografa solo ciò che viene smaltito in modo corretto (non nell’indifferenziato) – riguarda il 2023. Il trend è interessate: rispetto al 2019 sono aumentati i paesi che hanno attivato il servizio di raccolta con i bidoncini collocati davanti alle farmacie (da 199 a 202), ma è diminuita la quantità di rifiuto (era 113 tonnellate). «Speriamo sia un segnale di maggiore sensibilità e aderenza terapeutica – commenta Clara Mottinelli, tesoriere nazionale e presidente provinciale di Federfarma –. Come "farmacie dei servizi" siamo a fianco della popolazione in quest’ottica perché sono ancora tante (il 40%) le persone che, non appena iniziano a stare un po’ meglio, abbandonano la terapia nonostante le raccomandazioni dei medici e il rischio di complicanze. Poter accedere sempre alla posologia, e non solo la prescrizione, aiuterà i farmacisti a essere ancora più efficaci in tal senso».

Deblistering

Una strategia per favorire l’aderenza terapeutica e ridurre gli sprechi è il deblistering, ossia il servizio di preparazione di blister personalizzati (contenenti più tipologie di farmaci già suddivisi per giorni e fasce orarie) che si sta facendo largo anche nel Bresciano a cura di alcune farmacie. Un servizio che vede come destinatari i malati cronici (che devono assumere anche 10 farmaci diversi al giorno) e gli ospiti delle Case di riposo.

Premesso che «le scadenze vanno sempre rispettate», il consiglio della presidente Mottinelli è di «controllare periodicamente l’armadietto dei farmaci affinché non si trasformi in un armadietto dei veleni. E nel caso sorga un dubbio sull’uso di una confezione aperta chiedere consiglio al farmacista di fiducia». Meglio, poi, non fare scorte, ma rifornirsi al bisogno. Prediligere, quando possibile, confezioni adatte alle esigenze. E dare un’occhiata all’armadietto prima di recarsi in farmacia per evitare di acquistare un prodotto che si ha già in casa. «Attenzione, inoltre, a come vengono conservati i medicinali – aggiunge –: vanno rispettate le indicazioni».

Uno dei bidoni per la raccolta di farmaci © www.giornaledibrescia.it
Uno dei bidoni per la raccolta di farmaci © www.giornaledibrescia.it

I farmaci, che – ricordiamo – possono essere dannosi per l’ambiente, vanno gettati negli appositi bidoni per essere poi indirizzati al termovalorizzatore. Il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Brescia Francesco Rastrelli fa sapere che, nell’ambito dell’operazione sostenibilità avviata da Ats Brescia con tutti gli attori della sanità, «il nostro Ordine e quello dei Medici stanno predisponendo attività di educazione sanitaria rivolte alla popolazione e attività di formazione per i professionisti sanitari al fine di promuovere lo smaltimento corretto dei farmaci».

Numeri

In città i contenitori fuori dalle farmacie sono 59 e la raccolta viene effettuata da Aprica. Inoltre sono presenti 5 centri di raccolta ed è attivo il servizio Ecocar (sempre a cura di Aprica) nei mercati. Nel 2024 sono stati raccolti così 20.697 chili di farmaci, contro i 18.001 del 2023.

In provincia i Comuni in cui la produzione pro capite di questo tipo di rifiuti è più alta sono Lavenone, Vallio e Sonico; quelli in cui è più bassa sono Rudiano, Ghedi, Bassano e Montichiari.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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