Disabilità, a Brescia sono 300 i minori in attesa di valutazione

Nell’imbuto Inps creato dalla Riforma della disabilità – che Brescia sta sperimentando insieme ad altre otto province italiane – sono finiti anche i bambini e i ragazzi le cui famiglie hanno avviato la pratica di accertamento della disabilità affinché a scuola –dall’infanzia alle superiori – possano essere affiancati da un assistente ad personam e/o da un insegnante di sostegno secondo le necessità di supporto.
Effetto Riforma
Ad oggi – stando a quanto riferisce il direttore dell’Inps Francesco Cimino – i casi in sospeso nella nostra provincia sarebbero all’incirca 300 e verranno evasi entro agosto, ossia prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Si aggiungono alle 360 pratiche già portate a termine da gennaio seguendo quanto stabilito dalla Riforma.
Linee guida regionali
Le novità, quest’anno, sono più d’una. Ottenuto il certificato unico di disabilità in capo all’Inps – alle prese con la carenza di medici legali indispensabili per comporre le commissioni valutative di base nel rispetto delle nuove regole –, le famiglie dovranno, infatti, interfacciarsi con i nuovi criteri di definizione del monte ore di assistenza ad personam individuati in maniera omogenea e condivisa da tutti gli Ambiti della nostra provincia recependo i cambiamenti normativi avvenuti dal 2023 in poi, comprese le linee guida dettate dalla Regione nel giugno 2024.
Nel dettaglio, come ci spiegano Laura Maffazioli, responsabile di Interventi e servizi per la disabilità del Comune di Brescia, e l’assessora alle Politiche educative Anna Frattini, rispetto al passato non esistono più il verbale «Vais» e la «diagnosi funzionale» emessa dal neuropsichiatra; o meglio questi documenti emessi fino al dicembre 2023 continueranno ad esistere fino a naturale scadenza per gli alunni già certificati entro quella data. I rinnovi di certificazione e i nuovi certificati avranno il verbale (Vh), a cui seguirà il «Profilo di funzionamento» redatto collegialmente da scuola, famiglia, Comune (rappresentato dagli assistenti sociali) e neuropsichiatra.
Nuovo meccanismo
Nel dettaglio, il «Profilo di funzionamento» cala la singola situazione nel contesto facendo attenzione a quattro domini della vita –apprendimento, socializzazione, comunicazione e autonomia – e indicando per ciascuno il «funzionamento della persona» in relazione, appunto, al contesto e alla presenza di barriere ed elementi facilitatori. I Municipi bresciani – per quantificare «in modo oggettivo e trasparente» le ore di assistenza ad personam da erogare ad ogni bambino o ragazzo – hanno deciso di fare riferimento a questi quattro domini e al numero di ore che l’alunno trascorre a scuola.

Il nuovo meccanismo, come accennavamo, viene applicato solo a bambini e ragazzi che hanno un nuovo certificato di disabilità o hanno dovuto rinnovare quello che avevano perché scaduto o perché passano ad un altro ciclo di studi. Non cambia nulla per gli studenti che avevano già un certificato di disabilità valido: per loro il numero di ore assegnate resta lo stesso.
Più complicazioni
Per Comuni e famiglie si profila un’estate complicata da più elementi: la necessità di garantire – da settembre – un servizio prezioso ai bambini che ne hanno bisogno; i ritardi dell’Inps che non trova medici legali per rilasciare le nuove certificazioni; la sperimentazione della Riforma della Disabilità, che segue a una serie di novità normative che si sono succedute dal 2023 in poi; le nuove regole per quantificare il monte ore degli assistenti ad personam reperiti attraverso le cooperative; la nota difficoltà dell’Ust di nominare gli insegnanti di sostegno. E un numero crescente di bambini con disabilità.
A Brescia, ad esempio, erano 150 a fine anni ’90 e sono diventati 852 nell’anno scolastico 2024/2025. L’incremento ha comportato lo stanziamento di un quantitativo maggiore di risorse: 6,7 milioni nel 2022; 8,3 milioni del 2023, 9,7 milioni nel 2024 e 10,7 nel 2025. Nell’anno scolastico 2022/2023 le ore di assistenza ad personam sono state 9.301, l’anno dopo 10.945, il successivo 11.664. E gli alunni trasportati gratuitamente da casa a scuola sono passati da 130 a 255.
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