Brescia tra le 10 città più care d’Italia: +634 euro all’anno a famiglia

La Redazione Web
Secondo i dati Istat elaborati dall’Unione nazionale consumatori Bolzano è in cima alla lista per aumento del costo della vita. Tra le Regioni guida il Trentino
Una veduta dall’alto di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Una veduta dall’alto di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
AA

Brescia, a pari merito insieme a Bergamo, è tra le città che registrano il maggiore aumento del costo della vita in Italia nel 2025. Lo certifica l’Unione nazionale consumatori che, sulla base dei dati diffusi dall’Istat in relazione ad aprile, ha stilato una classifica dove si prende in esame il rincaro in termini di spesa aggiuntiva per le famiglie.

In questa graduatoria quindi Brescia si trova al nono posto, ex aequo con Bergamo: entrambe segnano un'inflazione annua del 2%, che si traduce in +634 euro di spesa su base annua per una famiglia media.

In Italia

In testa c’è Bolzano, dove l'inflazione tendenziale del +2% si traduce in una maggior spesa di 796 euro per famiglia.

Medaglia d'argento per Imperia, +788 euro a famiglia, gradino più basso del podio per Como, con una spesa supplementare pari a 725 euro annui per una famiglia tipo. Seguono Belluno (+704 euro). Siracusa (+695 euro), Padova (+689 euro), Rimini (+661 euro), Genova (+655 euro) quindi Brescia e Bergamo. Sul fronte opposto della classifica le città più virtuose sono Catanzaro (+1,1%, +214 euro), Sassari e Parma, dove l’inflazione è appena dello 0,9%, la più bassa d’Italia, con un impatto di soli 248 euro annui.

E a livello regionale il Nord Est guida la graduatoria con il Trentino Alto Adige in vetta, dove il caro vita pesa 680 euro in più a famiglia. Liguria e Veneto completano il podio delle regioni più costose.

Gli aumenti

Entrando nello specifico della dinamica della città, a Brescia spiccano al primo posto tra gli aumenti di prezzo dei beni gli energetici regolamentati, ossia energia elettrica e gas di rete per uso domestico, la cui variazione rispetto allo stesso periodo del 2024 è stata del +31,2% rispetto all’anno precedente.

Seguono i beni regolamentati (i farmaci per esempio) con un +8,8%, gli alimentati non lavorati (+6,9%), i servizi non regolamentati (+3,8%). Infine beni alimentari e tabacchi hanno raggiunto entrambi il 3,4%.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.