Bovezzo, la minoranza boccia il porta a porta integrale

Non ha fatto in tempo a partire che già infiamma la discussione. Martedì a Bovezzo è scattata ufficialmente la raccolta porta a porta integrale dei rifiuti frutto della nuova gestione unificata con i Comuni di Caino, Concesio e Nave.
Ma se per la sindaca Sara Ghidoni si tratta di «un passo avanti verso una Bovezzo più moderna e sostenibile», per il gruppo civico di centrodestra guidato da Giuliano Nateri la partenza del nuovo sistema «è una scelta imposta e priva di vero confronto, per opporsi alla quale in alcuni condomini è oltretutto partita una petizione».
Incontri pubblici
Nelle settimane precedenti l’Amministrazione aveva organizzato incontri pubblici per spiegare il funzionamento del nuovo servizio, che entrerà a pieno regime a dicembre, quando saranno installate le dieci ecoisole con accesso controllato acquistate con fondi Pnrr. Fino ad allora, per evitare abbandoni, resteranno in funzione i cassonetti per indifferenziato e organico.
«Abbiamo previsto una fase di transizione lunga proprio per consentire a tutti di abituarsi gradualmente – spiega Ghidoni –. Mi appello al senso civico dei cittadini: il cambiamento sarà tanto più efficace quanto più sarà condiviso». Ma l’opposizione storce il naso. Nel Consiglio comunale del 24 settembre la civica Centro Destra Bovezzo ha votato contro il regolamento sul porta a porta, criticando metodo e tempistiche.
Botta e risposta
Nateri dice di non contestare il sistema in sé, bensì «la totale assenza di un reale confronto con i cittadini nella fase precedente la scelta», per poi snocciolare una serie di dati: «Secondo Aprica Bovezzo aveva già percentuali alte di differenziata: 85,7% nel 2016, 83,1% nel 2017 e 82,3% nel 2018, in linea con gli obiettivi regionali. Il calo non dipende dal sistema ma da cassonetti vecchi, poca manutenzione e controlli scarsi».
Nel mirino del gruppo anche l’assenza della tariffa puntuale e i possibili disagi per i lavoratori, «dato che chi rientra tardi rischia sanzioni da 50 a 500 euro solo per non aver ritirato il mastello», osserva la consigliera Silvia Pesenti, che chiede «più flessibilità».
La lista di maggioranza Avanti Insieme parla di «polemica tardiva e strumentale», dato che «chi oggi grida allo scandalo ieri taceva, quando avrebbe potuto esprimere perplessità o avanzare proposte in Commissione, cosa che non è stata fatta». Ghidoni rivendica la coerenza del progetto: «Amministrare significa scegliere e assumersi responsabilità».
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