L’Avis Gavardo in bici dalla Valsabbia a Roma, fino al saluto del Papa

Enrico Giustacchini
Il gruppo ha percorso 750 chilometri in dieci giorni: un pellegrinaggio che ha coinvolto ventisei persone, e finalizzato a promuovere la pratica della donazione
Il gruppo degli avisini valsabbini posa in piazza San Pietro per una foto ricordo - © www.giornaledibrescia.it
Il gruppo degli avisini valsabbini posa in piazza San Pietro per una foto ricordo - © www.giornaledibrescia.it
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Alla fine c’è stata anche la grande ed emozionante sorpresa del saluto del Papa. È successo domenica mattina, quando si era da pochissimo concluso il pellegrinaggio del gruppo ciclistico dell’Avis gavardese, partito dal centro valsabbino dieci giorni prima per raggiungere, seguendo l’itinerario della via Francigena e dopo 750 chilometri in sella alle proprie due ruote, la Capitale.

Dalla delusione alla gioia

«Avevamo in programma di recarci a Castel Gandolfo, dove il pontefice sta trascorrendo un breve periodo di riposo, per assistere all’Angelus – spiegano i pellegrini –. Purtroppo, per un disguido, non ci è stato possibile farlo. La nostra delusione si è però trasformata in gioia quando, al termine della preghiera che stavamo seguendo in tv, abbiamo udito le parole di Leone XIV». Il Papa ha voluto, infatti, salutare, con altre associazioni, «i donatori di sangue Avis venuti in bicicletta da Gavardo, Brescia». Sempre domenica, l’impresa degli avisini è stata raccontata anche ai microfoni della Rai che ha dedicato un ampio servizio, con un’intervista al presidente della sezione Giovanni Taraborelli.

Insieme

Il pellegrinaggio compiuto dal Gce, il Gruppo ciclistico escursionistico che fa capo all’Avis gavardese, ha coinvolto ventisei persone: ventuno di loro lo hanno concluso in sella ad una bicicletta, cinque, invece, in qualità di accompagnatori, a fornire l’assistenza tecnica e logistica a bordo di due furgoni. Oltre al presidente e ad Arturo Tebaldini, che da capogruppo del sodalizio ha curato e coordinato l’organizzazione dell’evento, i partecipanti erano Sergio Avanzi, Gianluigi Baresi, Eleonora Casari, Livia Federici, Donata Ferretti, Ivo Franzoni, Laura Goffi, Giuseppe Grumi, Germana Moreni, Manuela Perini, Gianni Podavini, Angelo Portesi, Alessio Savoldi, Massimo Scalvini, Antenore Taraborelli, Franco Tarana, Claudio Tebaldini, Gianbattista Terrasi e Carla Zucchetti; gli accompagnatori, Emi Avanzi, John Comini, Anna Martini, Giuseppe e Sonia Prandini.

Gli scopi

Tra gli obiettivi dell’iniziativa, quello di contribuire a promuovere la pratica della donazione. Le numerose tappe lungo il percorso – che ha toccato via via Parma, Pontremoli, Camaiore, San Miniato, Siena, Radicofani, Viterbo e Formello – prevedevano momenti durante i quali veicolare messaggi di informazione e di sollecitazione sul tema, all’insegna dello slogan «La vita (s)corre grazie a te. Dona il sangue».

Momenti di particolare significato, che hanno fatto sì che l’evento abbia ottenuto il sostegno della direzione provinciale dell’Avis, che ha assicurato anche il proprio supporto. Rilevante è risultato inoltre il ruolo delle sezioni avisine presenti nelle località delle diverse regioni attraversate dal pellegrinaggio, che non hanno mancato di offrire collaborazione e ospitalità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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