Assessorato alla gentilezza, i Comuni dove esiste (o esisteva) la delega

Gli assessorati alla gentilezza sono un punto di riferimento per le comunità. In un tempo dove tutto scorre in modo veloce e spesso si reagisce in modo irruente, questi praticano gentilezza. Nello specifico si occupano di buona educazione, di rispetto verso il prossimo e del prendersi cura di chi è in difficoltà, favorendo così l’unità di una società.
Un’iniziativa che si è sviluppata in diversi comuni con la realizzazione della «panchina lilla» che punta a sensibilizzare la cittadinanza sul tema. Ecco i paesi dotati dell’assessorato alla gentilezza e quelli in cui la delega è invece stata ritirata.
Manerba
Di Alice Scalfi
La gentilezza potrebbe presto prendersi una pausa vista lago. È uno dei possibili approdi, in ballottaggio con il cortile della biblioteca, della «panchina lilla» che il Comune dovrebbe installare, nuova tappa di un percorso avviato da tempo e ora affidato alla consigliera delegata Raffaella Bertini.
La delega alla Gentilezza, istituita nel 2022, è arrivata a lei lo scorso anno, nel secondo mandato della Giunta Mattiotti. «Mi è stata affidata – scherza lei – perché sanno che ci tengo a queste cose». Il lavoro svolto finora si è intrecciato con i servizi già attivi sul territorio. Nella festa dedicata ai nuovi nati, ad esempio, sono stati coinvolti i bambini della scuola dell’infanzia, chiamati a realizzare un disegno fiorito da donare alle mamme.

La Giornata mondiale della gentilezza è diventata un mese e mezzo di giochi e attività dedicate all’attenzione all’altro, mentre in biblioteca è stata ampliata la sezione dedicata alla «letteratura gentile». Le scuole, sia primaria sia dell’infanzia, hanno partecipato con laboratori e spunti di lettura.
«Abbiamo invitato gli utenti a lasciare un pensiero gentile: alcune frasi toccavano davvero il cuore – spiega Bertini –. L’idea è di condividerne alcuni, magari uno al giorno sulle bacheche luminose, durante l’estate». Ora si guarda a un percorso dedicato alle famiglie che unisca il tema della gentilezza alla cura dell’ambiente.
Gussago
Di Federico Bernardelli Curuz
Gussago è stato tra i primi comuni bresciani a dotarsi di un assessorato – o meglio, di una delega specifica – alla gentilezza. Una scelta arrivata nel 2022, quando l’amministrazione Coccoli decise di aderire alla rete nazionale «Costruiamo Gentilezza», realtà che promuove pratiche gentili e coinvolgimento dei più piccoli nella vita civica. Ma chi può diventare assessore alla gentilezza e quali sono i suoi compiti?
Secondo le linee della rete nazionale, la nomina può essere richiesta dai consiglieri di maggioranza e minoranza, dagli assessori o dallo stesso sindaco. L’incarico non ha colore politico. La candidatura può essere proposta anche dai bambini, ad esempio attraverso una lettera scritta a scuola nell’ambito dei percorsi di educazione civica: un modo per mettere al centro i più giovani e promuovere la gentilezza come abitudine condivisa.

Oltre a Gussago, anche altri Comuni bresciani – come Rezzato e Provaglio d’Iseo – hanno istituito questa figura, che nel tempo si sta rivelando preziosa per rafforzare i rapporti sociali, sostenere le scuole e creare piccoli gesti simbolici dal forte valore comunitario. A Gussago la delega è stata affidata, sin dall’insediamento del 2022, alla consigliera Silvia Borda.
«È una delega che può essere attribuita anche a chi non è assessore – spiega il sindaco Giovanni Coccoli –. L’avevamo voluta fin dall’inizio perché, pur potendo sembrare un tema secondario, non lo è affatto. Grazie a questa adesione sono nate molte iniziative, i cui frutti emergeranno nel tempo».
Tra le azioni già realizzate ci sono le panchina viola per la gentilezza, una di queste è collocata al parco Muccioli, realizzata coinvolgendo la comunità della Fobap, e diversi progetti dedicati a nidi, infanzia e primaria. Dice Silvia Borda: «Il Comune ha scelto di attivare la delega alla gentilezza perché oggi, in un periodo dove si corre sempre, spesso si reagisce in modo irruente. È importante fermarsi sui valori che rischiano di andare persi. Vogliamo dare più attenzione a pratiche di gentilezza, che a volte richiedono poco ma possono diffondersi velocemente. Siamo partiti dalle scuole, perché i bambini sono le generazioni su cui fare leva, e abbiamo avuto molte collaborazioni con gli asili. Abbiamo colorato panchine e organizzato percorsi di caccia al tesoro per conoscere gli alberi del territorio. Essere gentili significa anche attenzione alla diversità: includiamo persone con modalità e abilità differenti». La nomina scade con il mandato amministrativo, ma l’obiettivo è radicare una cultura stabile.
Provaglio d’Iseo
Di Veronica Massussi
La gentilezza a Provaglio d’Iseo non è solo un nome, ma sono anche dei fatti concreti, che da qualche anno l’amministrazione comunale sta attuando con diverse modalità. L’assessora alla cultura e istruzione, Francesca Babaglioni, ha la delega alla gentilezza e l’anno scorso, in collaborazione con l’istituto comprensivo Don Raffelli e la scuola primaria, dove c’è una docente con delega alla gentilezza, è stata colorata una panchina viola, come simbolo e monito a mettere in pratica sempre questa modalità di relazione.
Quest’anno gli alunni hanno allestito, sul tema, una mostra nelle sale della biblioteca. Il comune inoltre ha aderito alla «Giornata nazionale della Gentilezza ai nuovi nati», e lo scorso anno, all’inizio della primavera, è stata celebrata questa particolare ricorrenza, come celebrazione della nascita.

L’amministrazione ha scelto di programmare la cerimonia di benvenuto come un momento importante per tutta la comunità perché, attraverso una cerimonia ufficiale, il Comune di Provaglio d’Iseo ha accolto in modo istituzionale i nuovi nati e le nuove nate ed i loro genitori. Simbolo della giornata è stata una chiave speciale che rappresenta la gentilezza donata sotto forma di segnalibro unitamente ad un attestato di benvenuta/o, celebrando così la vita e la continuità per il paese.
Inoltre, come buona pratica, l’amministrazione ha donato a tutti i bimbi e le bimbe un libro scelto tra la bibliografia «Nati per leggere». L’iniziativa è finalizzata a richiamare l’attenzione sull’importanza di investire nel futuro delle nuove generazioni partendo dall’alfabetizzazione e dalla cultura. «È questo un modo gentile per offrire ai bambini e alle loro famiglie un messaggio di speranza per il futuro oltre che un’occasione per riflettere sul valore della gentilezza per tutta la comunità» ha sottolineato la Babaglioni.
Roccafranca
Di Francesco Venturini
Un ruolo chiave, quello dell’Assessorato alla Gentilezza, per il Comune di Roccafranca, tra i primi del territorio ad aver creduto e investito in questo progetto. Un impegno che va avanti dal 2019 e che oggi è affidato a Santa Floridia, chiamata a portare avanti un percorso educativo e sociale rivolto in particolare alle nuove generazioni.
«Per noi è un ruolo di grande importanza – ha dichiarato il primo cittadino di Roccafranca, Marco Franzelli – perché dà un input forte alle giovani generazioni sul senso della cittadinanza attiva e su un percorso di crescita fondato su sani principi e valori».

Un impegno che il presidente del Consiglio comunale con delega – tra le altre – alla Gentilezza Santa Floridia vive come una missione quotidiana. «È una delega a cui tengo moltissimo – spiega – perché rappresenta un modo di essere da portare nelle famiglie, nel lavoro o nelle scuole. In un momento storico in cui tutto è diventato troppo superficiale, credo che soffermarsi sulle piccole cose e coltivare la gentilezza verso gli altri e verso se stessi sia fondamentale. Ci credo fermamente, è stata la prima richiesta che ho fatto al sindaco e sono grata per la fiducia e la delega».
Floridia sottolinea anche il valore politico dell’iniziativa. «Si pensa spesso che la politica guardi solo a se stessa, ma io ho una visione diversa. Ciò che posso fare per questi ragazzi, per rendere questo posto un luogo migliore, è qualcosa a cui tengo profondamente».
Dove è stata ritirata la delega
Di Nadia Lonati, Giuliana Mossoni, Francesca Zani
Si può essere gentili... senza una delega specifica. Perché «non serve incaricare qualcuno per promuovere un comportamento che dovrebbe essere pane quotidiano anche e soprattutto per chi amministra un Comune». Potremmo sintetizzare così le ragioni che hanno portato – pur con sfumature diverse – le Amministrazioni di Botticino, Castegnato e Rezzato a non rinnovare la delega alla Gentilezza.
A Botticino la precedente Amministrazione, guidata da Gianbattista Quecchia, aveva investito l’assessora Emilia Temponi di tale ruolo. Dopo che quest’ultima aveva lasciato gli incarichi a mandato in corso, la delega era passata allo stesso Quecchia, che l’aveva mantenuta grosso modo per il suo ultimo anno di carica.
Con l’insediamento, nel 2024, dell’attuale Giunta, il primo cittadino Paolo Apostoli non ha proceduto a nuova assegnazione: «Ritengo che la gentilezza vada seminata a qualsiasi livello istituzionale indipendentemente dal fatto che esista una delega – spiega Apostoli –: lo scopo della rete è costruire gentilezza ovunque ci sia un’istituzione che possa propagare tale messaggio. Non è mia intenzione sconfessarla, è solo un modo diverso di interpretare la cosa: credo che la gentilezza debba essere trasversale, in qualsiasi incontro con cittadini, e in tutti i rapporti interni all’ente».
Anche a Castegnato si è deciso di non proseguire nell’esperienza. «Attualmente – spiegano dalla Giunta – non esiste una figura con questa specifica delega. Questo perché crediamo che la gentilezza sia un atteggiamento che riguardi l’educazione e la predisposizione d’animo di ciascuna persona e che sia responsabilità di tutti, dall’Amministrazione ai cittadini, promuovere esempi di comunicazione gentile».
In precedenza, con l’Amministrazione guidata da Gianluca Cominassi, la delega era stata affidata al consigliere Luca Lupatini, che aveva promosso iniziative e progetti educativi rivolti soprattutto ai più giovani. Stesso discorso dei due precedenti Comuni vale per Rezzato, dove l’assessorato alla Gentilezza era stato istituito nel 2019, con la delega affidata a Monica Zanca.
L’attuale Giunta guidata dal sindaco Luca Reboldi ha invece ritenuto non fosse necessario mantenere un assessorato dedicato a quello che dovrebbe essere un normale comportamento da adottare gli uni verso gli altri.
Come spiegato dall’assessore alla Cultura Anna Bertolino, «la gentilezza deve essere un tratto distintivo di ogni assessorato, un elemento che riteniamo trasversale. Non può quindi essere competenza di un assessorato come fosse un obiettivo specifico. Crediamo che sia una questione di stile, non di delega. Un orientamento che, mira a far sì che la gentilezza diventi un criterio quotidiano di comportamento amministrativo e un valore condiviso dalla comunità».
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