Al Banco del riuso 70mila scambi in tre anni
Il «Banco del riuso» oggi ha tre sedi operative: Rovato, Lograto e Iseo. Quest’ultima, aperta meno di un anno fa, ha già dato prova di grande operatività. Ma c’è ancora tanto da scrivere nella storia di questo progetto di economia circolare ideato da Fondazione Cogeme nel 2018.
Il punto
Lunedì sono state presentate, nella sede del Castello Oldofredi di Iseo, le linee guida per il prossimo triennio del progetto alla presenza di sindaci e amministratori locali, i primi soggetti da coinvolgere. Tra gli obiettivi principali emersi dall’incontro spiccano il rafforzamento degli hub di Rovato, Lograto e Iseo, e lo sviluppo di progetti educativi per le comunità, poiché solo a partire dall’educazione si attua un vero e proprio cambiamento.
E ancora: è necessario coinvolgere maggiormente le pubbliche amministrazioni e i servizi sociali aderenti e incrementare il coinvolgimento della rete delle associazioni locali e dei cittadini. Il Banco del riuso infatti non è solo uno spazio fisico in cui si incontrano beni e persone, in uno scambio reciproco senza alcuna transazione economica, ma anche «un’officina di sostenibilità», da quella ambientale a quella sociale: si evitano sprechi e si dà nuova vita all’usato.

Inoltre al banco del riuso non circola moneta ma chi dona e chi prende scambia i beni con i Fil (Felicità interna lorda), una speciale unità di scambio: nel triennio 2022-2024 sono stati oltre 70mila gli scambi, pari a oltre sette milioni di Fil. È stata poi promossa una cinquantina di eventi sul territorio: in tutto sono stati coinvolti 75 volontari, in buona parte nuovi.
Scommessa vinta
«Numeri alla mano – ha affermato il vicepresidente di Fondazione Cogeme Bartolomeo Facchetti, delegato al progetto Banco del riuso – possiamo dire che la scommessa è stata vinta e che il modello funziona in maniera trasversale a tutte le fasce di popolazione».
L’occasione ha visto anche la presentazione del dottorato di ricerca di Anna Brichetti presso l’Università degli studi di Bergamo: si focalizza per l’appunto sul funzionamento del modello Banco del riuso, mutuato a sua volta dal Modello «Banco di comunità» della cooperativa Cauto.
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