Premio al caffè Agust, ora il sogno: un locale a Brescia

Il titolare Giovanni Corsini guarda avanti dopo il riconoscimento del Gambero Rosso: visione, identità e il progetto di uno spazio dedicato al caffè di qualità
I titolari della Agust: Marco, Daniele e Giovanni Corsini
I titolari della Agust: Marco, Daniele e Giovanni Corsini
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Altro che Napoli. Il miglior caffè d’Italia arriva da Brescia. Il Gambero Rosso, con la sua Guida 2026 dei Caffè e delle Torrefazioni d’Italia, ha incoronato Agust come Torrefazione dell’anno, assegnandole il massimo riconoscimento nazionale del settore.

Dietro ogni tazzina ci sono persone, scelte e territori
Dietro ogni tazzina ci sono persone, scelte e territori

Una vittoria che ha il sapore di una rivoluzione, perché a battere le culle tradizionali dell’espresso è una realtà artigianale nata nel 1956 e cresciuta, tazzina dopo tazzina, proprio nella nostra città.

È solo l’inizio

«È un momento importante – racconta Giovanni Corsini, al timone dell’azienda insieme al fratello Daniele e al padre Marco – ma per noi non è un traguardo: è un nuovo punto di partenza. Questo premio riconosce il lavoro di tre generazioni e in particolare di chi è venuto prima di me: sono state fatte scelte coraggiose che oggi ci permettono di andare avanti con coerenza e identità».

La premiazione si è svolta oggi, 27 novembre, al The Space Cinema di piazza della Repubblica, a Roma. In sala, il gotha del caffè italiano. Sul palco, i nomi che stanno riscrivendo la geografia del gusto in Italia. Tra questi spicca proprio Agust, azienda che ha fatto della qualità, dell’artigianalità e della sostenibilità i suoi pilastri.

La visione

«Non è stato premiato un singolo prodotto, ma una visione d’insieme – spiega Corsini –. Ciò che ha convinto i curatori è stata la coerenza del nostro lavoro: intendiamo il caffè non come una semplice formula, ma come un progetto che parte da lontano e si rinnova ogni giorno. La qualità, per noi, non è uno slogan: è una scelta quotidiana, concreta e consapevole».

Viaggi, relazioni e tostatura

Scelta che Agust porta avanti con una visione chiara. In primis un legame diretto con i produttori nei Paesi d’origine, costruito attraverso viaggi, incontri, relazioni umane.

L'attenzione alla qualità della materia prima è massima
L'attenzione alla qualità della materia prima è massima

«Siamo tra le poche torrefazioni italiane che continuano a viaggiare per conoscere i coltivatori. Solo così si capisce davvero perché un caffè ha certe caratteristiche, perché racconta un territorio. Senza il loro lavoro – dice Corsini – il nostro non esisterebbe. Noi abbiamo l’onere e il privilegio di far emergere, attraverso la tostatura, il frutto della loro passione».

Scelte sostenibili

Accanto all’attenzione per la materia prima, Agust ha sviluppato un forte impegno sul fronte ambientale: capsule solo compostabili, packaging a basso impatto, energia interamente rinnovabile. «È una responsabilità che sentiamo nel profondo – sottolinea –. Io ce l’ho nel Dna, trasmessa da mio padre. Rinunciare al mercato delle capsule in plastica è stata una scelta coraggiosa, ma ci fa dormire più sereni».

Daniele, Giovanni e Marco nella loro torrefazione di San Polo
Daniele, Giovanni e Marco nella loro torrefazione di San Polo

Una scuola per il caffè

Un altro tassello fondamentale è la formazione. L’azienda ha investito nella propria Coffee Academy, trasformandola in un centro di riferimento per professionisti e baristi. «Saper tostare bene non basta – osserva Corsini –. La qualità deve essere compresa, trasmessa, valorizzata fino all’ultimo passaggio: la tazzina. Ecco perché puntiamo molto sulla formazione. La cultura del caffè va costruita, e condivisa».

Il progetto Evo

A rappresentare al meglio questa filosofia è la linea Evo, dedicata agli specialty coffee e ai caffè di singola piantagione. Un progetto che incarna la volontà di raccontare il caffè come prodotto agricolo, con le sue sfumature e la sua storia. «Il nostro obiettivo è far capire che il caffè non è tutto uguale. Ogni passaggio nella filiera influisce sul risultato finale. La sfida è portare il consumatore a riconoscere e apprezzare queste differenze».

La linea Evo rappresenta al meglio la filosofia Agust
La linea Evo rappresenta al meglio la filosofia Agust

Un momento simbolico di svolta? «Sì – ricorda Corsini –. È stato durante il periodo del Covid, nel 2021, proprio con la nascita della linea Evo. In un momento difficile abbiamo deciso, come famiglia, di scommettere sull’identità del marchio Agust. Abbiamo capito che era il momento di dare forza alla nostra visione. E oggi, quel passo ci ha portati fin qui».

Il sogno bresciano

E ora? Qual è il prossimo obiettivo? La risposta è semplice, concreta e radicata. Brescia, ancora una volta, al centro. «Il sogno è aprire un locale in città. Uno spazio firmato Agust, dove far vivere davvero un’esperienza sensoriale e culturale. Un luogo in cui il caffè non sia solo un’abitudine veloce, ma un momento di consapevolezza. Come già avviene per il vino, la birra, i formaggi. Serve fare lo stesso salto anche per il caffè: capire che dietro ogni tazzina ci sono persone, scelte, territori».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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